Gollini e lo scudetto: «Che goduria. Io rapper? Ho imparato in Inghilterra»

Il portiere: «Ma in Italia c’è tanto pregiudizio»

Pierluigi Gollini
Pierluigi Gollini
Lunedì 11 Settembre 2023, 18:25 - Ultimo agg. 18:37
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Pierluigi Gollini torna a parlare di Napoli, di musica e di tanto azzurro direttamente ai microfoni dei canali ufficiali.

«Lo scudetto? Vedevo lo stadio, i tifosi, i compagni di squadra, i familiari. L’esibizione di Geolier l’ho ascoltata dagli spogliatoi prima di entrare, sono salito su per guardarlo per godermi l’esibizione» le parole del portiere napoletano «Oggi a Napoli c'è una scena rap fortissima. Andando allo stadio ho sentito nell'ultima stagione Give You My Love di Geolier, è una delle mie preferite del suo album: è stata un po’ la colonna sonora delle mie partite». 

La passione per la musica parte da lontano. «Già da ragazzino ascoltavo tanto rap e hip-hop, italiano e americano, mi affascinava quel mondo. Mi piaceva molto la musica house, quando sei giovane l’ascolti, poi mi sono appassionato anche al blues e al jazz».

L'Inghilterra l'incontro più importante: «Lì mi si è aperto un mondo musicale, allo United un anno venne un giovanissimo Drake, Rio Ferdinand lo portò in gruppo e disse che sarebbe diventato uno dei migliori.

C'erano tante nazionalità nello spogliatoio e quindi tanti gusti e generi diversi». Un amore che ha trovato anche realizzazione: «Tanti mi hanno detto di non provarci, poi mi hanno detto bravo: è chiaro che in Italia c’è tanto pregiudizio su questa cosa, ma l’ho fatto anche per combatterlo. C’è un velo culturale, è come se un atleta di alto livello non possa fare anche della musica, come se determinate passioni venissero viste in maniera negativa». 

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