Quando Andrea Fortunato debuttò in serie A era il 1991 e da poche settimane Diego Armando Maradona aveva lasciato l'Italia, a causa della squalifica per doping. Non si sono mai incrociati su un campo, però da alcuni giorni un'immagine del campione argentino con la maglia del Napoli mentre esplode di felicità è esposta nel Museo del calcio dedicato ad Andrea, il difensore salernitano mortò nel 1995, a 23 anni, per leucemia.
Davide Polito, curatore di questo museo dove vi sono tanti pezzi unici, a cominciare dalle pipe donate dalla famiglia di Enzo Bearzot, il commissario tecnico della Nazionale campione del mondo nell'82, spiega: «Maradona non ha mai toccato la nostra terra, Santa Maria di Castellabate, però grazie alla sua grazia e al suo talento, donando felicità a chi tifava per lui, ha toccato tutti i posti del mondo.
La Fondazione «Fioravante Polito» da anni si batte per il passaporto ematico, che consentirebbe un preventivo controllo dello stato di salute degli sportivi in età giovanile, e il simbolo di questo impegno è la storia di Andrea, che era entrato nel giro della Juve e della Nazionale quando si spense per la leucemia.