Napoli, De Laurentiis e il San Paolo:
«Non farò più uno stadio altrove»

Napoli, De Laurentiis e il San Paolo: «Non farò più uno stadio altrove»
di Pino Taormina
Lunedì 19 Novembre 2018, 12:23 - Ultimo agg. 17:26
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De Laurentiis scherza all'Unione Industriali. «Non fatemi domande sul mercato, non vi dirò chi prendo a gennaio», ha sorriso il presidente nel corso del suo intervento al convegno «Andro Day percorso di salute al maschile» moderato dal professore Vincenzo Mirone. Il patron, che ha anticipato la creazione di un Napoli Lab (al convegno è intervenuto anche il medico sociale Alfonso De Nicola), ha parlato dello stadio: «Non ne farò uno altrove, non ci penso più. Ci metterei due secondi a comprare i terreni e 18 mesi per costruirlo. Ma il San Paolo è il teatro di Maradona, parte importante di un passato che io non voglio dimenticare. Il Napoli è un grande attrattore: ovunque vada non fanno che parlarmene all'estero. Siamo la diciannovesima squadra al mondo ma forse non riusciremo a battere la Juve. Chi lo sa. Ma con quel fatturato dieci scudetti li avrei vinti anche io».

E sullo stadio San Paolo aggiunge: "E' un grosso problema, il Comune non è mai andato oltre il galleggiamento. La regione, adesso, è molto attiva, volevano buttare 5 milioni solo per la pista d'atletica ma era una cavolata. E io ho pregato il Governatore di spendere 15 milioni per cambiare i seggiolini. Ma non vorrei che mi facessero il brutto scherzo di cambiarli mentre stiamo giocando. Speriamo di andare molto avanti in Europa. Quando vado al parco dei Principi scopro che loro pagano 1 ilione all'anno per il fitto dello stadio e loro con 47 mila posti riescono a fatturare 100 milioni all'anno, noi non adiamo oltre i 17-18 milioni perchè dento il San Paolo non possiamo fare niente, non si possono fare attività. Ho pensato dir realizzare 30 salottino a bordo campo. Non vado allo stadio perché il settore che occupo non si vede niente. Il comune non ha mai fatto nulla per il San Paolo dal 1990, quando sono stati fatto i lavori e sono stati rubati diversi miliardi di lire e nessuno mai è andato in prigione".



 
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