Napoli, De Laurentiis tenta Spalletti: pronta maxi offerta da 4 milioni a stagione

Il presidente ancora confida in un ripensamento dell’allenatore

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Sabato 27 Maggio 2023, 00:01 - Ultimo agg. 28 Maggio, 10:20
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Dietrofront? Non ci pensate neppure. Anzi, la tentazione è quella di non andare neppure in Corea del Sud (trasferta che sembra ancora in bilico con il Napoli che si prepara alla battaglia legale con gli organizzatori) e di lasciare la panchina ai suoi due pretoriani di ferro, ovvero Domenichini e Baldini. Ma alla fine, chiaro, non lo farà. Luciano Spalletti fa fatica a mettersi alle spalle il Napoli, considerarlo un pezzo della sua storia, il tatuaggio sul braccio è un altro messaggio. E pure De Laurentiis non lo molla: è pronto a un maxi rilancio pur di convincerlo, forse glielo ha fatto anche già sapere. Altri due anni di contratto, a più di 4 milioni di ingaggio per fare marcia indietro, tornare sui propri passi, dimenticare eventuali faccende vissute come sgarbi (il mancato rinnovo durante la sosta, la Pec per il prolungamento, l’obiettivo della vittoria della Champions urlata ai quattro venti) e restare sulla panchina del Napoli.

Indifferente non è rimasto, ma c’è poco da fare: ha deciso di andare via (ma lo ha fatto a gennaio, non certo adesso), ha deciso di non ascoltare più De Laurentiis che pure non aspetta altro che un segnale per tornare ad abbracciarlo. Ma il problema è tutto lì: nel rapporto con il presidente. E su questo Spalletti non concede deroghe. Lucianone non tende alcuna mano e nel frattempo non parla neppure in conferenza. Cosa assai inedita. La squadra lo sa che la sua decisione è irrevocabile, Giovanni Di Lorenzo e gli altri lo hanno saputo prima della gara con l’Inter.

Spalletti è ai titoli di coda e non ballano buonuscite o altro: si ferma un anno, De Laurentiis darà l’ok (ed è l’unica ipotesi sul tavolo). Se poi, nel corso della stagione, gli venisse la malinconia del campo di calcio e volesse riprendere ad allenare, De Laurentiis vorrebbe il pagamento di una penale. Ma ancora i legali non si sono visti per discutere il divorzio.

Eppure Aurelio De Laurentiis si muove davvero con cautela alla ricerca del successore: è nel mezzo del guado perché da una parte è tentato dal nome che dia risalto al brand internazionale del Napoli (quindi Luis Enrique o Antonio Conte) ma che rischia, poi, di trascinare il club nel vortice di un aumento degli ingaggi. Dall’altro un nome (Vincenzo Italiano in pole e Thiago Motta subito dopo con Sergio Conceiçao come outsider) che dia continuità anche tattica, non abbia grilli per la testa e non pensi di dover rivoluzionare il lavoro di Spalletti. De Laurentiis ha cominciato a parlare di Italiano con Joe Barone (l’ex Spezia ha un contratto fino al 2024): i rapporti tra Napoli e Fiorentina sono blindati da una solida amicizia. 

La trattativa c’è. Dunque, i viola sanno dell’interessamento per il tecnico che ha portato i toscani in finale di Conference League. Barone ha rinviato ogni discussione a dopo il match di Praga con il West Ham: non ha detto di no, ma neppure ha fatto salti di gioia. Insomma i primi abboccamenti tra Napoli e Fiorentina sono iniziati. E gli sviluppi non sono scontati: perché mai De Laurentiis farebbe uno sgarbo al presidente italo-americano. Dunque, se ne parla dopo la finalissima. Ed è Italiano il prescelto. Nel caso. 

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De Laurentiis ha iniziato una serie di contatti (telefonate a Luis Enrique e Thiago Motta) ma senza ancora autentica convinzione: un giorno racconterà di aver avuto le idee chiare come quando prese Spalletti nel 2021. Solo che anche allora aveva contattato pure Simone Inzaghi, Allegri e aveva persino provato a far cambiare idea a Gattuso. In ogni caso, resta il fatto che De Laurentiis non pensa di alzare l’asticella del monte-ingaggi. E l’allenatore non dovrebbe fare eccezione. Per questo la soluzione migliore sarebbe la retromarcia di Spalletti (guadagna 2,8 milioni di euro). Cosa che non avverrà.

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