Napoli in crisi, intervista a Renzo Ulivieri: «Il club sia più presente, l'allenatore non va lasciato da solo»

«Sarebbe stato difficile per chiunque sostituire Spalletti»

Renzo Ulivieri
Renzo Ulivieri
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Mercoledì 11 Ottobre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 12 Ottobre, 07:16
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Renzo Ulivieri difende Garcia e non lo fa per corporativismo, in quanto presidente dell'associazione italiana allenatori. Ma crede che il tecnico francese abbia bisogno ancora di tempo ed intanto punta l'indice sui calciatori ed in parte anche sulla società che dovrebbe difendere l'operato del suo allenatore.
«C'è una squadra che ha vinto il campionato e che è ancora sotto l'effetto della vittoria dello scudetto. E in qualche momento si ritrova, in altri invece si perde. Kvaratskhelia non è quello dell'anno scorso, per esempio. Ma un po' tutti devono ritrovare la condizione psico fisica della passata stagione».

Un compito, questo, che tocca all'allenatore?
«Dipende principalmente dai giocatori.

Poi probabilmente c'è anche un lavoro diverso dal punto di vista fisico rispetto al passato, ma domenica scorsa con la Fiorentina si vedeva nettamente che gli avversari arrivavano sempre primi sulla palla senza dare respiro ai centrocampisti azzurri. La Viola ha portato parità numerica in avanti e solitamente con gli attaccanti di cui dispone, il Napoli in parità numerica ti ammazza. C'è solo da aspettare che gli attaccanti tornino in condizione. Poi non dimentichiamo che mancava la difesa titolare».

Eppure la squadra è praticamente la stessa dell'anno scorso, ma con Garcia non gira come dovrebbe.
«Io credo che Garcia non abbia voluto toccare niente o abbia voluto cambiare poco o nulla. Come è giusto che sia in questi casi, intendiamoci. Con la stessa squadra, del resto, non si può cambiare, ma magari aggiungere. Quello che suggerirei io è un po' di pazienza da parte di chi sta fuori ed un po' più di accelerazione da parte di chi sta dentro».

In che senso?
«Che i giocatori devono riprendere a correre in fretta. Mi sento e mi sentirei di dare ancora del tempo a Garcia».

I giocatori, invece, non accettano le sostituzioni...
«L'allenatore deve far capire che rispetta il gruppo, ma deve esigere rispetto. Altrimenti deve reagire».

In che modo, visto che è già successo con Kvara, Osi e Politano? Segno che ha perso lo spogliatoio?
«Non direi. Certo, sono situazioni particolari in cui però deve intervenire anche la società. Se c'è un comportamento non consono da parte di alcuni giocatori più turbolenti si deve intervenire con una multa. L'allenatore parla e la società deve agire».

Era difficile sostituire Spalletti?
«Sarebbe stato difficile per chiunque. Non dimentichiamo che si raccoglie il testimone dopo uno scudetto. Magari qualcuno avrebbe potuto indossare la maschera di Luciano, ma sarebbe stato ridicolo. E poi a Napoli se ne sarebbero accorti subito».

Quand'è che si rende necessario un esonero invece?
«Dipende dai presidenti. È una domanda a cui è difficile rispondere. Credo che l'allenatore, nel rispetto del suo lavoro, avrebbe diritto di avere del tempo per poter trasmettere il suo credo e le sue idee».

Che consiglio si sente di dare a Garcia?
«Di tirare dritto per la sua strada. Io dico di imparare lo spirito di Napoli. Ci sono delle cose che affascinano in questa splendida città, c'è poco da fare».

A cosa si riferisce?
«Ricordo che quando allenavo il Napoli e venivamo via dal ventre del San Paolo c'era sempre qualcuno che avvisava e dava il nome della persona che stava uscendo: per cui c'era chi batteva le mani o applaudiva ed io speravo che non arrivassero mai le critiche. Carletto Iuliano, invece, mi tranquillizzava dicendomi: Stia tranquillo Mister: il problema sarà quando quello di sotto griderà non è nisciun... allora si deve preoccupare».

Un consiglio a De Laurentiis?
«Credo che nessuno riesca a dare un consiglio al presidente».

Alla tifoseria invece?
«Un po' di pazienza, soltanto un po' di pazienza. Giusto tre-quattro partite e poi si tirano le somme per vedere la piega che prende la stagione e se questa squadra ritrova lo spirito dell'anno scorso».

Il Napoli può ancora competere per lo scudetto?
«Si, a patto che cominci a correre. Ma da subito altrimenti la distanza diventa troppa dalla vetta». 

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