Chi sarà il nuovo allenatore del Napoli? Italiano in pole ma attenzione a Nagelsmann, Galtier e... Cannavaro

Sergio Conceiçao ha una clausola altissima e la penale rallenta la trattativa

Vincenzo Italiano
Vincenzo Italiano
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Giovedì 1 Giugno 2023, 00:15 - Ultimo agg. 16:30
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È probabile che De Laurentiis abbia esaurito il suo casting. È probabile, molto, che il patron del Napoli abbia capito su chi concentrare le proprie energie: Vincenzo Italiano. In pole dal primo giorno. Ma con un intoppo non di poco conto: ha il contratto con la Fiorentina e Rocco Commisso è amico vero del patron azzurro, uno dei pochi alleati di ferro anche nelle battaglie in Lega Calcio. Tra Joe Barone e De Laurentiis ci sono già stati una serie di chiacchiere per capire se la proprietà italo-americana lascerebbe andar via Italiano. E al momento la Fiorentina non ha nascosto che sarebbe complicato dire di no al passaggio al Napoli di Italiano, anche perché per il tecnico di Karlsruhe sarebbe un grande salto in avanti della sua carriera. Ma prima c’è la finale di Conference League con il West Ham e dunque meglio che l’argomento resti tabù. Ancora per qualche giorno. Ma Italiano sembra quello che più risponde a certe esigenze di De Laurentiis: sì, il 4-3-3 ma anche uno stipendio da circa 2,5 milioni di euro. Con dei bonus. E un tecnico che potrebbe lavorare nel rispetto del solco tattico di Spalletti. Dunque, appuntamento a dopo la finale di Praga. Con Fali Ramadani che nel frattempo ha ben compreso (farebbe carte false per portarlo al Napoli) che prima di qualsiasi accordo, serve l’ok della Fiorentina. Un via libera concreto, sostanziale. Che può avvenire solo se Barone troverà il successore di Italiano. E a quanto pare il nome lo avrebbe trovato in casa: è Alberto Aquilani, tecnico della Primavera viola. 

Vero, De Laurentiis ha incassato il “no grazie” di Luis Enrique ma dopo il gelo nella trattativa non è detto che, tra qualche giorno, quando la Premier avrà sistemato le proprie caselle, l’ex ct della Spagna possa tornare sui propri passi. Ha chiesto 8 milioni più 2 di bonus (sono 15 milioni di euro lordi) per almeno due stagioni: contratto che non spaventa De Laurentiis ma che lo porta a riflettere. Ma le quotazioni di Luis Enrique sono in forte ribasso. Mentre va seguito con attenzione la pista portoghese, già battuta due anni fa: quella che porta a Sergio Conceiçao. Ecco, per intenderci: c’è un ostacolo che De Laurentiis non intende per nulla affrontare per arrivare al tecnico del Porto ovvero la clausola rescissoria per liberarlo. Una clausola, si dice di quasi 16 milioni di euro. 

De Laurentiis vuole un allenatore che non abbia questi vincoli contrattuali: nel caso, prima rompa gli indugi col Porto e poi se ne parla. I discorsi per Italiano e Conceiçao danno l’idea dei tempi: non brevi. Ci vuole almeno un’altra settimana prima di iniziare a chiudere il cerchio attorno a Italiano. Il predestinato, almeno così sembra. Non bisogna trascurare anche i contatti con Thiago Motta del Bologna.

Anche lui ormai in fase di divorzio dal club felsineo.

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Nel vorticoso giro di telefonate internazionali, due numeri sono stati contattati nelle ultime ore: Julian Nagelsmann e Christophe Galtier. Suggestioni di primo piano e assai milionarie. Dunque complesse. Con stipendi che (sia pure con gli sconti fiscali del decreto crescita) si aggirano attorno ai 14-15 milioni di euro lordi. Meglio non cancellare questi nomi dalla De Laurentiis-list, in ogni caso. Spalletti non può e non vuole dare indicazioni su chi investire della sua successione napoletana. E neppure, secondo lo stile di De Laurentiis, gli è stato chiesto qualcosa. In realtà, potesse scegliere, farebbe sedere sul suo trono uno delle poche persone con cui ha stretto amicizia (professionale) a Napoli in questi mesi e con è legato da stima immensa: Fabio Cannavaro. È convinto che l’ex Pallone d’Oro, l’uomo che alzato al cielo di Berlino la Coppa del Mondo, sia la figura che meglio di tutti darebbe continuità al suo progetto tecnico ed è certo che sarebbe accolto a braccia aperte dallo spogliatoio. Insomma, l’erede perfetto. Il patron ha un ottimo rapporto con Cannavaro, spesso suo ospite al Maradona, ma fino ad adesso non sembra ci siano stati contatti. 

Né ci sono state telefonate con Maurizio Sarri, pure un altro dolce pensiero dei tifosi. D’altronde, il tecnico di Figline porrebbe come condizione per tornare una sola: che restino Cristiano Giuntoli e il suo braccio destro Beppe Pompilio. Insomma, complicato. A tal proposito: Giuntoli attende solo la chiamata del presidente per definire le modalità economiche della sua separazione.

Al contrario del divorzio con Spalletti, le pratiche dell’addio con il ds sono assai più sofferte, anche perché il patron al momento sembra concentrato solo sull’organizzazione dell’evento del 4 giugno. Ma per il dirigente il ciclo è arrivato alla fine con la vittoria del campionato e non ci sono più le condizioni per andare avanti. 

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