Napoli, la folle rivolta dei calciatori:
solo Ancelotti dorme a Castel Volturno

Napoli, la folle rivolta dei calciatori: solo Ancelotti dorme a Castel Volturno
di Pino Taormina
Mercoledì 6 Novembre 2019, 08:21 - Ultimo agg. 12:34
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Muto, in silenzio. La crepa è profonda, molto più di quello che Ancelotti ha voluto far credere l'altro giorno. Una spaccatura netta, con gran parte della squadra che ieri sera è tornata a casa, senza andare a Castel Volturno, così come era invece nel programma iniziale. Le voci di dentro parlano di una specie di ammutinamento, di sicuro una decisione unilaterale del gruppo che non era stata autorizzata inizialmente né dal club né da Ancelotti. La squadra sperava in un dietrofront dopo il pari in Champions ma quando ha capito che non sarebbe arrivato, avrebbe puntato i piedi.

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Sicuramente, una presa di posizione non gradita dal tecnico di Reggiolo che per questo ha deciso di disertare le conferenza stampa del dopo partita, pur sapendo che il silenzio lo farà andare incontro a pesanti multe da parte dell'Uefa. Insomma, qualcosa che somiglia molto a una marcia indietro unilaterale, davanti alla scelta di imporre una clausura prolungata come se fosse una punizione. E che la squadra non ha digerito, non ha compreso, e non ha accettato. Fin dal primo istante, quando in tanti si chiedevano il motivo di una simile scelta. Chissà, ma è solo una speranza, solo una incomprensione tra il club e i calciatori. Di sicuro, il bus è partito vuoto dal San Paolo e solo ben oltre la mezzanotte la società ha fatto sapere, attraverso Sky, che si tratta di una decisione del club di sospendere il ritiro. Solo un modo per gettare acqua sul fuoco, perché ormai è pieno caos almeno per quanto riguarda la comunicazione.
 

 

È una baraonda di voci, ma l'impressione è che la sospensione del ritiro sia partita inizialmente dai calciatori e poi accettata (costretta ad essere accettata) dal club. Ancelotti, però, ha preso l'auto e si è diretto a Castel Volturno, assieme al resto dello staff, col figlio Davide al suo fianco. Scene incredibili, a dimostrazione di un momento assai delicato che vive il Napoli. Di certo, ci sono stati attimi di grande tensione all'interno dello spogliatoio, dopo l'1-1 in campo con il Salisburgo. Tra chi voleva tornare nel quartier generale già in nottata e chi chiedeva di rientrare in mattinata.

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Sono stati minuti concitati, ma la squadra alla fine ha preso la via delle rispettive abitazioni. Ancelotti no. Ha passato la notte nel ritiro. Difficile capire cosa sia successo, nei minuti successivi la fine della gara. Da chi sia arrivato l'ordine di non rientrare: certo, tra i calciatori c'è stata tensione. E allora Ancelotti ha deciso di andare via anche lui, senza sapere cosa avrebbero fatto gli altri. Ma certo, questa mattina sarà un momento chiave per capire il futuro del Napoli.

Stavolta, il Salisburgo non fa mettere le ali ad Ancelotti. Ce ne vorrebbero di litri della famosa bibita energetica taurina per rimettere su il morale del tecnico del Napoli. La Champions è il suo orticello di casa, il luogo dove si trova più a suo agio. Ma il mezzo passo falso di ieri sera rinvia il discorso qualificazione.
 

Una notte stralunata: tante occasioni create, ma anche tanta ansia in difesa. No, non era facile: e l'occasione gettata al vento, quella di poter festeggiare gli ottavi con due giornate di anticipo, speriamo che agli azzurri non resti sullo stomaco. La matematica non è un'opinione: ma in ogni caso ora servono tre punti, che arrivino da Liverpool o dall'ultimo incontro con il Genk poco importa. Ammesso che il Salisburgo vinca in Belgio e poi in casa col Liverpool. Non sono state ore semplici, le sue. Il ritiro lo ha avvicinato alla squadra e gli ha fatto togliere di dosso quell'etichetta di «aziendalista» che lo accompagna dal primo giorno in azzurro. De Laurentiis era sugli spalti, probabilmente oggi sarà a Castel Volturno. Dopo il pareggio la squadra ha tentato di spiegare di volere un ritiro più soft, magari solo da giovedì. Argomento che tornerà sul tavolo questa mattina. Ancelotti non rinuncia alle one to one: è stanco, amareggiato, deluso. Le critiche degli ultimi giorni lo hanno turbato. Infine la sommossa di ieri notte.

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