La lunga coda del dopo Bologna-Napoli. Non bastava il rigore sbagliato. Non bastava la mascherina gettata all'aria dopo la sostituzione mal digerita. Non bastava lo scambio di battute così animate con l'allenatore. Ieri sera è arrivato anche il durissimo attacco da parte dell'agente di Victor Osimhen, Roberto Calenda, nei confronti del Napoli. «Quanto accaduto oggi sul profilo ufficiale del Napoli sulla piattaforma TikTok non è accettabile. Un filmato che deride Victor è stato prima reso pubblico e poi, ma ormai tardivamente, cancellato. Un fatto grave che crea un danno serissimo al giocatore e si somma al trattamento che il ragazzo sta subendo nell'ultimo periodo tra processi mediatici e fake news. Ci riserviamo la valutazione di intraprendere azioni legali ed ogni iniziativa utile a tutelare», scrive Calenda. Il video in questione era una parodia sull'errore dal dischetto a Bologna del centravanti. Insomma, l'ennesima campanello d'allarme per una vicenda (Osimhen-Napoli) che è sempre più incrinata. La crepa - legata anche alla mancata proposta di rinnovo del contratto da parte del Napoli - rischia di diventare una voragine. A poche ore da una partita delicatissima per il futuro degli azzurri che non vogliono perdere ulteriore terreno in ottica scudetto. Altro che schiarita, insomma: il dialogo tra il club e il giocatore rischia di finire in tribunale, ovvero dove l'agente di Osimhen minaccia di presentarsi per tutelare il proprio assistito. Come se non bastasse, in serata l'attaccante ha cancellato tutte le foto con la maglia del Napoli dal suo profilo Instagram.
Quanto accaduto oggi sul profilo ufficiale del Napoli sulla piattaforma TikTok non è accettabile. Un filmato che deride Victor è stato prima reso pubblico e poi, ma ormai tardivamente, cancellato. Un fatto grave che crea un danno serissimo al giocatore e si somma al trattamento…
— Roberto Calenda (@RobertoCalenda) September 26, 2023
Falso in bilancio è l'accusa ipotizzata dai pm di Roma nei confronti del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis.
In sintesi, i quattro calciatori non avrebbero mai giocato nella squadra francese, dal momento che sarebbero stati riprotetti in altre compagini. Inutile dire che ora spetta agli inquirenti mettere a fuoco questi presunti aspetti critici legati alla compravendita di Osimhen, anche alla luce delle osservazioni finora svolte dalle autorità francesi. Ma a distanza di tre anni dai fatti, va affrontata la questione di una riapertura del caso in sede federale. Difeso dal penalista napoletano Fabio Fulgeri, il patron del Napoli si dice pronto a dimostrare in sede penale la correttezza della propria condotta, mentre resta un punto interrogativo la possibilità di riaprire il caso da parte della Procura federale. Come è noto, questa vicenda si era conclusa con l'assoluzione piena del management del Napoli, sia in primo grado che dinanzi ai giudici della Corte di giustizia federale. È ovvio che se la Procura federale ricevesse atti con nuovi elementi, magari non analizzati all'epoca, potrebbe riaprire il processo sportivo (con l'istituto della revocazione). Ma si tratta di una circostanza non scontata, dal momento che tutti gli aspetti del contratto Osimhen (compresa la storia dei tre primavera e del greco Karnezis) erano noti ai giudici federali. Un caso che resta comunque al vaglio di pm ordinari e disciplinari.