Reti internet quantistiche, ecco cosa sono: così le comunicazioni saranno inviolabili

Reti internet quantistiche, ecco cosa sono: così le comunicazioni saranno inviolabili
Reti internet quantistiche, ecco cosa sono: così le comunicazioni saranno inviolabili
Giovedì 3 Giugno 2021, 09:43 - Ultimo agg. 16:01
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Le reti internet quantistiche sono sempre più vicine. Sono stati sviluppati infatti i primi "ripetitori quantistici", che altro non sono che l'ultimo tassello della catena di produzione. Con la diffusione globale, le comunicazioni saranno inviolabili proprio grazie alle regole dei quanti: per questo motivo negli ultimi anni sono tantissimi gli investimenti per la creazione di reti internet globali. 

A realizzarne i prototipi sono stati due gruppi indipendenti, uno guidato dall'Istituto di Scienza e Tecnologia di Barcellona e l'altro dall'Università di Scienza e Tecnologia a Heifei in Cina, i cui risultati sono stati pubblicati su Nature. «Oggi le comunicazioni quantistiche - ha commentato Fabio Sciarrino, a capo del Quantum Information Lab della Sapienza di Roma - sono un campo maturo ma esistono ancora dei limiti legati soprattutto alla distanza massima attraverso cui è possibile inviare un messaggio crittografato in piena sicurezza. Ora, grazie a questi nuovi passi verso i ripetitori quantistici sarà possibile superare anche questi ultimi ostacoli».

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L'ultimo ostacolo rimaneva quello di riuscire ad avere nodi capaci di far "rimbalzare" messaggi in modo sicuro e stabile attraverso le varie porzioni di rete.

Dai due studi arrivano adesso ottimi candidati per vincere la sfida. Usando metodi differenti i due gruppi di ricerca sono riusciti a memorizzare su particolari cristalli, seppur per frazioni di secondo, le informazioni di coppie di fotoni entangled, ossia particelle "abbracciate" sempre in "connessione" tra loro. I due dispositivi sono in grado di mantenere le informazioni quantistiche senza alterarle e poi reindirizzarle: una condizione fondamentale per ottenere i tanto attesi "ripetitori quantistici".

«Risultati che estendono le funzionalità dimostrate dai prototipi di queste memorie in alcuni aspetti cruciali: quello della rapida risposta nel caso del lavoro cinese e della maggiore flessibilità operativa in quello spagnolo», ha commentato Paolo Villoresi, direttore del Centro di Tecnologie quantistiche dell'Università di Padova. «Questi progressi - ha aggiunto Villoresi - sono benvenuti nel consolidare gli sforzi congiunti per realizzare un network quantistico globale nei quali anche il nostro Paese è all'avanguardia».

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