L’intelligenza artificiale terrorizza i lavoratori, è allarme

Cinque consigli utili per cancellare l’Ai Anxiety e tranquillizzare i dipendenti in azienda

L’intelligenza artificiale terrorizza i lavoratori, è allarme
L’intelligenza artificiale terrorizza i lavoratori, è allarme
di Guglielmo Sbano
Martedì 12 Marzo 2024, 13:00 - Ultimo agg. 13 Marzo, 07:31
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L’ansia può essere associata a diverse cause e fenomeni, tra cui anche la tecnologia e, nello specifico, l’innovazione del futuro, ovvero l’intelligenza artificiale. Le prime conferme in merito giungono dal portale Scientific American che, di recente, ha lanciato un vero e proprio alert denominato “Ai Anxiety”, focalizzando l’attenzione sull’universo lavorativo. A questo proposito, emerge un approfondimento elaborato da Business Insider, secondo cui un lavoratore su tre negli Stati Uniti al momento è terrorizzato dall’idea che l’intelligenza artificiale diventi parte integrante della quotidianità lavorativa. I motivi sono innumerevoli e spaziano dalla paura che la tecnologia del momento possa sostituirli al timore che i loro leader o datori di lavoro ne sfruttino le potenzialità senza rispettare le normative vigenti, fino alla preoccupazione di non essere formati a sufficienza per poterla applicare. Questo è ciò che emerge da una serie di ricerche condotte da Espresso Communication in occasione dell’Ai Week. Il trend però, non coinvolge solo gli Stati Uniti bensì anche l’Europa. Conferme in merito giungono da un recente approfondimento realizzato da The Independent: solo nel Regno Unito, infatti, l’Ai Anxiety coinvolge il 32% dei lavoratori, mentre in Germania, stando a quanto riportato da Yahoo Finance, l’intelligenza artificiale è l’incubo, soprattutto, della Gen Z. 
 
 
Nel nostro Paese, l’ultimo Osservatorio elaborato dal Politecnico di Milano non lascia spazio a dubbi: il 77% dei lavoratori made in Italy è seriamente preoccupato dalla diffusione e dall’applicazione della tecnologia del momento. Di fronte a questi dati, sorge la domanda se esistono delle soluzioni utili che riescano ad invertire il trend. La risposta è sì e arriva proprio da esperti nostrani come Giacinto Fiore e Pasquale Viscanti, founder di Intelligenza Artificiale Spiegata Semplice e organizzatori dell’Ai Week, evento di punta del settore, in programma dall’8 al 12 aprile, con l’obiettivo di fare cultura sull’intelligenza artificiale e avvicinare le aziende alle sue incredibili potenzialità, soprattutto in ambito lavorativo: «Considerando la velocità con cui l’ia si sta diffondendo in tutto il mondo e in tutte le principali industrie operative, è assolutamente normale che ci sia della preoccupazione o addirittura dell’ansia tra i cittadini e i professionisti di tutto il mondo. È importante conoscere l’intelligenza artificiale, quindi, promuovere sessioni di training o corsi di formazione in azienda per fare cultura risulta di assoluta rilevanza. Inoltre, una delle figure lavorative più richieste nel corso dell’anno corrente sarà quella dell’Ai Expert che consigliamo d’inserire all’interno di ogni workforce di valore e approccio futuristico». Fanno seguito alle parole di Viscanti e Fiore, ulteriori indicazioni provenienti da Guido Scorza, Garante della Privacy, che pone l’attenzione sull’importanza dei regolamenti e delle normative vigenti da rispettare a 360 gradi: «Come affermato da Stefano Rodotà, quando le regole non arrivano in tempo, la tecnologia diventa essa stessa regolamentazione e plasma la vita delle persone più delle leggi che escono da Parlamenti e Governi. È un rischio che va scongiurato. Dobbiamo governare l’Ia, non vietarne l’uso, e, di conseguenza, non lasciarci governare dalla stessa». A seguito di quanto espresso da Scorza, risulta fondamentale anche spronare la forza lavoro, ponendo alla loro attenzione casi di successo che possono fungere d’ispirazione per il gruppo coinvolto. In questo modo, ansia e preoccupazioni “Ai related” potranno essere efficacemente mitigare. 
 
 
Ecco, quindi, i cinque consigli degli esperti del settore per cancellare l’Ai Anxiety e tranquillizzare i dipendenti in azienda:
  • assumere un’Ai Expert, essa sarà una delle figure più ricercate nel mondo del lavoro nel corso dell’anno corrente e, proprio per questo, risulta indispensabile all’interno di ogni workforce di successo;
  • fare cultura sull’intelligenza artificiale, grazie a corsi di formazione ad hoc con cui è possibile diffondere le conoscenze Ai centered e allenare i singoli professionisti con casi partici da applicare nella quotidianità;
  • diffondere il messaggio che l’intelligenza artificiale non è stata progettata per essere un sostituto dell’uomo in carne ed ossa, bensì un aiutante in grado di perfezionare l’operatività;
  • rispettare le normative vigenti, condividendo con l’intero team operativo i regolamenti e le normative promulgate, al fine di evitare spiacevoli rischi e conseguenze;
  • valorizzare case study di successo per far capire ai singoli dipendenti le potenzialità dell’Ai e quanto essa sia stata fondamentale per ottenere risultati di estrema importanza economica ed operativa.

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