Il carcere di Terni regge all'emergenza pandemia
Il comandante Fabio Gallo: "Grazie alla polizia penitenziaria"

Il carcere di Terni regge all'emergenza pandemia Il comandante Fabio Gallo: "Grazie alla polizia penitenziaria"
Giovedì 2 Luglio 2020, 11:09 - Ultimo agg. 11:14
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TERNI - “Sono stati giorni di alta tensione, anche per le notizie che arrivavano dagli altri istituti penitenziari alle prese con rivolte e disordini. Il nostro personale ha risposto come sempre nel migliore dei modi. E’ riuscito a contemperare le preminenti esigenze istituzionali di garantire l’ordine e la sicurezza dell’istituto con la preoccupazione che il contagio del virus potesse entrare  nel penitenziario, con conseguenze inimmaginabili. A ciò si aggiungeva la preoccupazione per la lontananza dalle loro famiglie. Non posso non rivolgere un ringraziamento agli uomini e alle donne della polizia penitenziaria di questo reparto per il lavoro svolto durante l’emergenza sanitaria, in particolare nel periodo delicatissimo della fase1”.

Fabio Gallo, comandante della polizia penitenziaria del carcere di Sabbione, coglie l’occasione della celebrazione della festa del patrono del corpo San Basilide per fare il punto sull’emergenza pandemia. Un periodo vissuto col terrore che il virus potesse entrare dietro le sbarre. Sono stati mesi di controlli accurati sul personale in ingresso, sottoposto ogni volta alla misurazione della temperatura corporea e chiamato a compilare un’autocertificazione del proprio stato di salute.
La certezza è che l’emergenza covid ha portato benefici  sul fronte del sovraffollamento del penitenziario. Se nel pre- covid a Sabbione c’erano 543 detenuti, oggi sono scesi a 503. Cinquantacinque i detenuti che hanno lasciato le celle da aprile ad oggi per effetto del decreto “Cura Italia”, che non ha riguardato i 41bis. A Terni insomma, a differenza di quello che è accaduto in altri istituti, non ci sono state scarcerazioni “eccellenti”. Ancora in sofferenza però i numeri del personale di polizia penitenziaria: la forza operativa oggi conta su 202 uomini e donne a fronte di un organico previsto di 246 unità.
A causa dei problemi di salute del vescovo, Piemontese, la  messa è stata celebrata da padre Sergio e padre Massimo, cappellano del carcere. Presenti il prefetto vicario, Andrea Gambassi, il sindaco, Leonardo Latini e il magistrato di sorveglianza di Spoleto, Fabio Gianfilippi.
La cerimonia si è conclusa con l’inaugurazione di un’accogliente sala relax destinata al benessere del personale dell’istituto,  da utilizzare nel tempo libero e negli intervalli lavorativi.      
 
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