Vaticano, c'è un cluster di contagio nella caserma delle Guardie Svizzere, paura per il Papa

Vaticano, c'è un cluster di contagio nella caserma delle Guardie Svizzere, paura per il Papa
di Franca Giansoldati
Giovedì 15 Ottobre 2020, 17:50
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Città del Vaticano - C'è un cluster dentro al Vaticano. A seguito delle verifiche effettuate nei giorni scorsi, sono emerse altre sette positività di covid tra le Guardie Svizzere, portando il numero totale di malati individuati a undici. La conferma arriva con un comunicato dal quartier generale delle Guardie Svizzere.

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 È stato disposto da subito l’isolamento dei casi positivi e procedendo con gli opportuni ulteriori controlli.  Nel frattempo, oltre a quanto già disposto dal Governatorato per contenere l’infezione sono state «adottate le misure più utili, anche in termini della pianificazione dei servizi delle guardie, ad escludere ogni rischio di contagio nei luoghi dove la Guardia Svizzera Pontificia presta servizio». 

Le voci insistenti relative ad una situazione piuttosto critica circolavano da qualche giorno ed erano state raccolte anche dal Messaggero.

Una delle guardie contagiate avrebbe montato di guardia davanti alla stanza papale, all'interno di Santa Marta. La voce insistente non era stata smentita dal colonnello Urs Brandmoser. «Continuiamo a fare di tutto il possibile per non mettere in pericolo nessuno. Sono in corso accertamenti. Le guardie sono state in diversi posti a svolgere il proprio servizio ma non posso dare informazioni ulteriori. Ci atteniamo ai protocolli».

Nel frattempo altro cittadino vaticano è stato trovato positivo al Covid: si tratta di un noto monsignore che sta ultimando il percorso di quarantena, isolato nella sua abitazione, senza avere fortunatamente grosse complicazioni di salute, solo un fastidioso raffreddore e un po' di febbre. 

Nelle settimane precedenti il Governatorato ha diffuso una comunicazione a tutte le amministrazioni per invitare ad indossare sempre la mascherina durante gli spostamenti in Vaticano, a mantenere le distanze sociali, a sanificare sempre le mani e a fare obbligatoriamente il vaccino anti influenzale.

Mascherine, vaccino anti influenzale obbligatorio e amuchina. L'onda dei contagi fa sicuramente tremare il Vaticano. Il Papa stamattina è stato avvistato che lasciava Santa Marta provvisto di mascherina. E' salito sull'auto diretto al Palazzo Apostolico per gli incontri fissati in agenda e incontrare un nunzio, un ambasciatore e un arcivescovo. Ieri, durante l'udienza generale, per la prima volta non ha avvicinato i gruppi dei pellegrini che erano presenti nell'Aula Paolo VI come ha sempre fatto abitualmente.

Si è limitato a fare loro cenni di benedizione e saluto al termine della catechesi rimanendo però sul palco dell'Aula Nervi, senza scendere in platea, dove i pellegrini erano seduti. Si è anche scusato. «Mi spiace non potervi venire a salutare Io vorrei fare, come faccio di solito, scendere e avvicinarmi a voi ma con le nuove prescrizioni, meglio mantenere le distanze», ha detto. «Anche gli ammalati li saluto da qui. Voi siate a distanza, prudenti come si deve fare. Ma succede che quando io scendo tutti vengono e lì si ammucchiano. Il problema è che c'è pericolo di contagio. Così ognuno con la mascherina, mantenendo le distanze possiamo andare avanti con le udienze e scusatemi se oggi vi saluto da lontano ma credo che se tutti come buoni cittadini compiamo le prescrizioni delle autorità, questo sarà un aiuto per finire con questa pandemia. Grazie». L'unica eccezione la ha fatta per il baciamano dove ha stretto la mano ad alcuni sacerdoti, parlando con loro a distanza ravvicinata e senza mascherina. Subito dopo però si è sanificato velocemente le mani. 

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