Atto di diffida contro la Provincia di Caserta e contro la Gisec S.p.a da parte dell'amministrazione comunale di Villa Literno. Il documento è stato inoltrato anche all'attenzione della Regione Campania e alla presidenza del Consiglio dei Ministri. A comunicarlo è il sindaco Valerio Di Fraia che da anni si batte per la problematica ambientale e soprattutto sulla questione del sito di stoccaggio, uno tra più grandi d'Europa, che dal maggio del 2003, in località Lo Spesso, è stato realizzato dalle società che all'epoca risultarono affidatarie del servizio di smaltimento dei rifiuti in Campania, ossia Fibe e Fibe Campania Spa, in conformità al Piano Regionale dei Rifiuti. Su di esso sono stati stoccati nel periodo giugno 2003 giugno 2006, permanendo fino ad oggi, oltre 1.500.000 tonnellate di "rifiuti", spesso date alle fiamme.
«Questo - spiega il primo cittadino Di Fraia - è un atto politico e amministrativo importante che deve riaprire gli occhi su una situazione che si è assopita e si trascina da troppo tempo perché per anni gli impegni sono stati disattesi. Li citiamo chiedendo una rivalutazione e rimodulazione per quanto riguarda i ristori perché non è più da considerarsi un sito provvisorio, ma definitivo e poi siamo ben sicuri che non siamo più di fronte a un rifiuto eco ma generico, quindi è necessario intervenire al più presto». Quindi, in conformità della legislazione vigente il sito di Lo Spesso si può definire come discarica vera e propria e non già un mero stoccaggio, e men che meno provvisorio di cdr (ecoballe).
Inizialmente, ben vent'anni fa, si era parlato di una allocazione temporanea in vista e in attesa della realizzazione dei termovalorizzatori dove bruciare il materiale ed ecoballe.
Dopo anni, dunque, di tentativi di mediazione, di trattative e di incontri si è giunti al capolinea. Le promesse non mantenute e le lunghe attese hanno portato ad una posizione più dura costringendo il comune di Villa Literno a mettersi sul piede di guerra perché ormai non si può aspettare. A richiederlo sono anche i cittadini oltre che le associazioni ambientaliste presenti sul territorio che si battono per liberare il territorio liternese da un sito che molti fermamente non approvavano. Ora si lancia l'ultimatum per chiudere una annosa faccenda tramandata da un'amministrazione all'altra. Adesso non resta che attendere.