La «morte» silenziosa e lenta
delle rotatorie dell'Appia

La «morte» silenziosa e lenta delle rotatorie dell'Appia
La «morte» silenziosa e lenta delle rotatorie dell'Appia
di Marilù Musto
Mercoledì 19 Luglio 2017, 23:39
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Sessa Aurunca. Più che rondò alla francese sono «contenitori» di giardinetti lasciati al loro destino: le rotatorie stradali lungo la via Appia, in provincia di Caserta, hanno perso i colori dei fiori e anche il verde del prato sta lasciando il posto al giallo. Considerata dai romani la regina viarum - ritenuta una delle più grandi opere di ingegneria del mondo antico - l'Appia che attraversa la provincia è piena di rotatorie: sensi circolatori sede di erba incolta, alberi spezzati, spazzatura addirittura. Appena si supera il Garigliano - da Minturno verso Sessa Aurunca - è un continuo «morire» di fiori che un tempo, nel progetto originario, dovevano rendere piacevole il percorso verso il Sud. A Sessa Aurunca come a Carinola, i piccoli giardini delle rondò scompaiono nell'incuria e nell'indifferenza degli enti locali e dei privati che dovrebbero curarli.
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