Matricida di Capodrise, la gip: incapace di intendere e volere al momento del delitto ma può andare a processo

La decisione del gip dopo l'incidente probatorio

L'abitazione teatro della tragedia
L'abitazione teatro della tragedia
di Claudio Lombardi
Martedì 19 Dicembre 2023, 11:05 - Ultimo agg. 19:24
2 Minuti di Lettura

Rinviato a giudizio in Corte d’assise. Dovrà affrontare il processo Francesco Plumitallo, il 29enne di Capodrise, reo confesso, che il 14 novembre avrebbe strangolato la madre, Patrizia Vella Lombardi (detta “Rosa”), una casalinga di 54 anni. 

Nell’ordinanza che ha chiuso l’incidente probatorio sulla valutazione della condizione psicofisica dell’indagato, la gip della Procura di Santa Maria Capua Vetere Alessandra Grammatica si è espressa in linea con il consulente d’ufficio, lo psichiatra Raffaele Sperandeo, assistito dalla psicologa forense Alessandra Perna: «Francesco era incapace di intendere e di volere al momento della commissione del reato, ma è in grado di stare in giudizio». 

Video

A chiedere la perizia psichiatrica, durante l’udienza di convalida dell’arresto, erano stati i difensori del 29enne, Raffaele e Gaetano Crisileo; richiesta, poi, reiterata dal pm Giacomo Urbano, titolare delle indagini.

Per Plumitallo, che si è sempre dichiarato pentito, la Procura ha formulato l’ipotesi di omicidio volontario pluriaggravato dai legami di parentela, reato che non contempla il patteggiamento

© RIPRODUZIONE RISERVATA