Strangolata dal figlio, l'ultimo saluto a Patrizia

Oggi i funerali della 54enne, rito officiato dal vescovo Lagnese

Patrizia Vella Lombardi
Patrizia Vella Lombardi
di Claudio Lombardi
Sabato 18 Novembre 2023, 08:48
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È il giorno dell'ultimo saluto. Si terranno questa mattina, alle 11, i funerali di Patrizia Vella Lombardi (detta "Rosa"), la 54enne di Capodrise strangolata dal figlio, Francesco Plumitallo, reo confesso, il 14 novembre, nella loro abitazione, in via Santa Maria Degli Angeli. Il rito sarà celebrato dal vescovo di Caserta, Pietro Lagnese, nella parrocchia di San Giovanni Paolo II del popoloso quartiere di San Giuliano, a Marcianise, retta dal fratello della vittima, Gianni Vella, che è anche vicario generale della Diocesi. Alle esequie parteciperanno i vertici della Curia e diversi sacerdoti e diaconi della circoscrizione. La salma arriverà in chiesa alle ore 9.30. Benché avrebbe espresso il desiderio di esserci, resterà, invece, in carcere Francesco, per il quale però la gip della Procura di Santa Maria Capua Vetere, Alessandra Grammatica, ha disposto la perizia psichiatrica, richiesta dagli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo.

I legali sostengono che il 29enne non sia capace di intendere e di volere; quindi, neppure in grado di affrontare il processo.

Il consulente nominato dalla Procura è lo psichiatra e psicoterapeuta Raffaele Sperandeo, docente a contratto all'Università degli Studi della Basilicata, che assumerà l'incarico il 23 novembre. Nei colloqui con l'indagato, Sperandeo sarà affiancato dallo psichiatra di Casagiove, Giovanni D'Angelo, che lo ha tenuto in cura prima che fosse affidato all'Unità di salute mentale del Distretto 16 dell'Asl di Caserta. Francesco è ritenuto un ragazzo problematico, con alle spalle un passato complesso con autolesionismo.

La Procura ha formulato per lui l'ipotesi di reato di omicidio volontario pluriaggravato. Se dovesse essere accolta la tesi dell'incapacità di intendere e di volere, lascerebbe il carcere per una "Reims", struttura sanitaria di accoglienza per persone con disturbi mentali e socialmente pericolose. Durante l'interrogatorio di garanzia, Plumitallo avrebbe ricostruito la dinamica del crimine, ribadendo, tuttavia, in lacrime, di essersi pentito del gesto, compiuto in uno stato di confusione mentale; uno stato dovuto alla sua condizione psicofisica e alla mancata assunzione dei farmaci che gli erano stati prescritti per sedare le crisi e gli scatti d'ira. Da luglio, avrebbe smesso di prendere i medicinali, circostanza che avrebbe inasprito i rapporti con la madre. E proprio i continui richiami di lei sarebbero stati la molla che avrebbe fatto scattare la collera omicida.

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Sul corpo di Vella Lombardi, ieri mattina, al Dipartimento di Medicina legale dell'ospedale "Sant'Anna e San Sebastiano" di Caserta, è stata eseguita l'autopsia dal medico legale Omero Pinto. L'esame fornirà indicazioni sulle cause e sull'ora del decesso, così gli inquirenti potranno valutarne la compatibilità con la versione fornita dal figlio al pm Giacomo Urbano, poche ore dopo il crimine, e alla gip Grammatica. Da tempo separata dal marito, Patrizia viveva con Francesco e con don Gianni. Gli altri due figli, Antonio di 31 anni e Sara di 28, avevano seguito il padre, Giuseppe, un infermiere 64enne, a San Tammaro. Fonti vicine alla famiglia riferiscono degli enormi sacrifici, delle rinunce, degli sforzi quasi eroici che sia il sacerdote che Patrizia hanno fatto per tentare di restituire a Francesco una vita normale. 

 

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