De Luca da Renzi: una «road map» per evitare un ritorno alle urne | Leggi

De Luca da Renzi: una «road map» per evitare un ritorno alle urne | Leggi
di Gerardo Ausiello
Sabato 6 Giugno 2015, 08:33 - Ultimo agg. 08:44
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Una «road map» per evitare il ritorno alle urne Gerardo Ausiello Una road map. È quella con cui il premier Renzi punta a superare gli ostacoli della legge Severino per consentire a De Luca di governare la Campania, anche se da sospeso, attraverso un vice. L'accordo c'è. E, dicono i fedelissimi del neopresidente della Regione, sarebbe pure a prova di ricorso. Il presupposto su cui si fonda la strategia sull'asse Roma-Napoli è chiaro: se De Luca non potrà nominare la giunta, si dovrà tornare alle urne. Ma ciò, di fatto, trasformerebbe la sospensione prevista dalla legge Severino in decadenza, violando in un sol colpo lo spirito della legge e la sovranità popolare.

E allora, ripetono come un mantra gli artefici della vittoria dell'ex sindaco di Salerno, una soluzione va trovata.

A studiarla ci hanno pensato gli uffici legali di Palazzo Chigi d'intesa con un pool di avvocati amministrativisti, di cui fanno parte il difensore di De Luca, Lorenzo Lentini, e Fulvio Bonavitacola, deputato salernitano vicinissimo al neogovernatore tanto da essere considerato il suo probabile vice a Palazzo Santa Lucia (anche se restano in campo le ipotesi del segretario regionale Assunta Tartaglione, caldeggiata dal Pd locale, e del presidente del Consiglio comunale di Napoli, Raimondo Pasquino).

La proclamazione degli eletti da parte dell'ufficio centrale regionale, sostengono, è un atto recettizio, che assume cioè la sua efficacia nel momento in cui giunge al destinatario. È come un contratto, valido solo se recepito e firmato dal contraente. La proclamazione dovrà allora essere portata a conoscenza del Consiglio. Tutto ciò dunque, è il ragionamento che si fa a Palazzo Chigi, potrà avvenire solo durante la prima seduta dell'assemblea, quando si eleggono il presidente e l'ufficio di presidenza. Nella seduta immediatamente successiva il governatore presenta invece il programma e la giunta.

Solo dopo scatterebbe la sospensione, che pure è un atto recettizio e dunque va notificata al Consiglio regionale, che deve prenderne atto. Stando così le cose, ci sarebbe tutto il tempo per la nomina del vicepresidente, chiamato a governare la Regione mentre De Luca resterà fuori dal Palazzo. «La sospensione presuppone necessariamente l'accesso alla carica - spiega l'avvocato Lentini - non è automatica ma va irrogata, ragion per cui il decreto del premier va trasmesso al Consiglio regionale. E poi la giunta deve necessariamente essere nominata prima della sospensione per evitare l'estinzione della carica».

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