Bonus Inps a Nocera Inferiore, i tre assessori si dimettono: «Contro di noi una macchina del fango»

De Maio: «Serenità di vita e professionale compromessa». Le opposizioni incalzano: «Il sindaco non ha saputo gestire il caso»

Il Municipio di Nocera Inferiore
Il Municipio di Nocera Inferiore
di Nello Ferrigno
Giovedì 21 Settembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 16:54
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Poco dopo mezzogiorno di ieri, nell’ufficio del sindaco Paolo De Maio al municipio di Nocera Inferiore, l’atmosfera era malinconica, a tratti commovente. C’erano l’intera giunta comunale, parte dello staff e dell’ufficio stampa. Il vice sindaco Umberto Iannotti e gli assessori Renato Guerritore e Mimma Lamberti erano lì per dimettersi dall’esecutivo per la vicenda della carta solidale dell’Inps. Un gesto atteso ma sofferto, forse l’unica soluzione per chiudere una partita che in pochi giorni ha prodotto veleni, sospetti, riflessioni sui giornali e sui social. Sino ad arrivare ad aggressioni, per fortuna solo verbali, che si sono verificate in strada nelle ore precedenti. «Le dimissioni degli assessori Lamberti, Guerritore e Iannotti - commenta De Maio - rilevano il clima di tensione che si è velocemente alimentato nelle ultime ore anche nei confronti delle famiglie coinvolte che, apprendo, compromette il sereno svolgimento dell’incarico per ciascuno di loro. Ringrazio per il lavoro svolto in questo anno, grazie al loro contributo abbiamo realizzato importanti obiettivi». 

«Mi dimetto - scrive Lamberti - per rispetto della città, del sindaco e dell’amministrazione. Mi scuso con la cittadinanza se con la mia condotta ho urtato parte dell’opinione pubblica ma mi dispiaccio che, a prescindere, si vede e si voglia vedere, nel politico di turno, l’imbroglione che ha manovrato la cosa pubblica a suo piacimento. Non è così. Il mio reddito e la composizione del nucleo familiare mi hanno consentito di essere tra i beneficiari della carta dell’Inps senza che io avanzassi alcuna richiesta. Lascio, non certo per il riconoscimento di alcuna colpa, scorrettezza o violazione ma per un sereno prosieguo della mia vita, di quello della mia famiglia e del lavoro dell’amministrazione». Guerritore scrive «sono ormai da giorni sottoposto ad un’indegna e scandalosa macchina del fango, che ha messo alla gogna il mio stile di vita, arrivando a sollevare dubbi sulla mia condotta come cittadino e contribuente, e finanche sulla mia dignità».

E sottolinea «lo sciacallaggio, ai limiti della persecuzione mediatica». «Mi hanno dato del furbetto, dell’evasore, dell’imbroglione senza aver commesso alcun illecito - dice Iannotti - ma solo per aver percepito un diritto riconosciuto dallo Stato. Mi hanno infangato solo per questioni di opportunità, facendo questioni di moralità. Il tempo darà le dovute risposte a tutti i professori di etica e di morale».

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Non è mancato il commento dei consiglieri di opposizione, Romano, Iannello, D’Acunzi, D’Alessandro, Odoroso e Giordano che avevano denunciato la vicenda. Parlano di «battaglia politica» che ha portato «finalmente allo scatto di orgoglio auspicato», per poi concludere che «il sindaco non ha saputo gestire il caso».
 

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