Si lancia dal terzo piano dell'ospedale di Salerno dopo una lite al telefono

Morto dopo la caduta dal terzo piano, impatto fatale davanti al pronto soccorso. L’anziano era un paziente oncologico, era ricoverato in chirurgia d’urgenza

La salma vicino al pronto soccorso
La salma vicino al pronto soccorso
Carmen Incisivodi ​Carmen Incisivo
Domenica 19 Novembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 20 Novembre, 08:02
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Ha aperto la finestra, l’ha scavalcata e poi si è lasciato cadere nel vuoto. Addosso aveva il pigiama, ai piedi le pantofole che sono finite sparpagliate al suolo dopo l’impatto. Se n’è andato così un 80enne salernitano che si trovava ricoverato presso il reparto di chirurgia d’urgenza dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. Un suicidio che ha lasciato sconvolti non solo gli altri pazienti ricoverati nel reparto ma anche tutto il personale sanitario che non poteva immaginare un epilogo del genere. L’allarme è scattato tra le 13.30 e le 14, quando il corpo dell’anziano si è schiantato per terra, nei pressi dell’ingresso del pronto soccorso, nell’area deputata alla manovra dei mezzi di soccorso. I sanitari presenti si sono accorti subito che il volo era stato fatale e che non c’era più nulla da fare per l’uomo. Sono state allertate le forze dell’ordine che sono giunte sul posto per avviare i primi rilievi e per attendere il pubblico ministero di turno. Intanto la salma è stata coperta con un lenzuolo bianco, sotto lo sguardo sbigottito e impressionato delle decine di persone che in quei drammatici minuti affollavano l’ingresso del pronto soccorso. 

Secondo una prima ricostruzione basata sulle testimonianze delle persone, operatori e pazienti, presenti in reparto intorno all’ora di pranzo di ieri, l’uomo aveva avuto una mattinata piuttosto agitata. Aveva a lungo discusso al telefono con un familiare per motivi che non sono stati resi noti. Fino a ieri mattina tutto sembrava procedere bene. L’80enne era un paziente oncologico ma si trovava in chirurgia d’urgenza a causa di una sub occlusione intestinale che doveva essere trattata. Una persona tutto sommato tranquilla, riferisce chi lo ha conosciuto e osservato nelle sue ultime ore da paziente in corsia, nulla lasciava ipotizzare quella che è poi stata la sua drammatica fine. La mattinata era però stata abbastanza tumultuosa, una lunga telefonata con un familiare lo aveva turbato molto. I toni si erano alzati, lui non appariva più così sereno. Tra le 13.30 e le 14 è successo l’imponderabile: l’anziano si è alzato dal letto, si è avvicinato alla finestra, l’ha scavalcata e si è lanciato mettendo fine alla sua vita. In reparto nessuno si sarebbe accorto di cosa stava accadendo, vista anche la fulmineità con cui si è consumato l’estremo gesto. Non un tentennamento, un proposito deciso e realizzato in una frazione di secondo. Sotto choc sia il personale sanitario che l’aveva avuto in cura fino a poco prima che gli altri pazienti. Spaventate anche le persone che in quei drammatici attimi si trovavano all’esterno del pronto soccorso dove si è sentito un tonfo, poi le urla per chiedere aiuto e a seguire solo un silenzio surreale fino all’arrivo delle forze dell’ordine. 

Sul posto i carabinieri della compagnia di Salerno, guidati dal maggiore Antonio Corvino, che hanno delimitato l’area dove era precipitato l’anziano in attesa del pubblico ministero e del medico legale. L’esame esterno della salma, svolto dalla dottoressa Marina D’Aniello, ha confermato la morte per i trami riportati nell’impatto con l’asfalto a seguito del volo dal terzo piano dell’ospedale. La salma è stata subito riconsegnata ai familiari perché potessero occuparsi dell’organizzazione dei funerali. Nessun dubbio sulla dinamica dell’accaduto e sul fatto che si tratti di un gesto volontario.

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Naturalmente i militari hanno ascoltato le persone presenti e quelle informate sui fatti per non tralasciare anche il minimo dettaglio. Non risulterebbe, stando alle prime informazioni emerse sul paziente, la sussistenza di uno stato depressivo tale da far ipotizzare un pericolo imminente per l’80enne. Le motivazioni che l’hanno spinto restano, per ora, avvolte nel mistero

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