Al Teatro Carlo Gesualdo, palcoscenico per Brignano

Oggi, alle 21, lo spettacolo Ma diamoci del tu con la rappresentazione artistica scritta dallo stesso attore

Enrico Brignano
Enrico Brignano
di Stefania Marotti
Sabato 9 Marzo 2024, 00:00 - Ultimo agg. 09:51
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Dopo il sold aut dello scorso anno in tutti i teatri italiani, ritorna al Teatro Carlo Gesualdo di Avellino Enrico Brignano, protagonista oggi, alle 21, dello spettacolo Ma diamoci del tu. Con la rappresentazione artistica scritta dallo stesso Enrico Brignano e Manuela D’Angelo, con la collaborazione ai testi di Alessio Parenti e le musiche originali di Andrea Perrozzi, l'artista racconta la realtà post-Covid e non solo.

Con la sua comicità travolgente, l’ironia acuta e sottile, la naturale empatia che sviluppa con il pubblico, l’artista romano conferma anche in città il successo della passata stagione, accolto nuovamente con il tutto esaurito, per suggellare il legame di amicizia con i suoi numerosi fan dell’Irpinia.

Versatile, brillante, Enrico Brignano è un mattatore instancabile, che conquista i suoi spettatori, divertendoli, ma facendoli anche riflettere su come siamo diventati più diffidenti dopo l’isolamento causato dalla pandemia. Vivendo quel difficile periodo solo con gli strumenti digitali, senza il contatto diretto tra le persone, ci siamo disabituati alla relazione interpersonale, facendo, a volte, fatica a stare insieme per discutere e condividere.

Ma le distanze si possono annullare, a partire dall’eliminazione del “lei” dai nostri discorsi, per utilizzare il “tu”, decisamente più familiare. Così, lo spettacolo diventa anche emblematico del cambiamento del nostro modo di rapportarci con gli altri, invitandoci alla riscoperta del piacere di ritrovarsi in gruppo, per dialogare insieme, ricominciare insieme. Enrico Brignano ristabilisce, con la sua simpatia ed ironia, un’intimità con i suoi spettatori, improvvisando, perché, per rompere il ghiaccio, bisogna necessariamente parlarsi, guardandosi negli occhi.

Due ore di maratona verbale, tra intuizioni, pensieri, ma anche aneddoti, situazioni vissute, magari sdrammatizzate, per insegnarci il valore dell’autoironia, in grado di smussare le difficoltà dell’affrontare i problemi, le angosce della quotidianità. Due ore di allegria, farcite, tuttavia, da pillole di saggezza, che rivelano la sensibilità del mattatore. «Comincio lo spettacolo dando del tu al mio pubblico - afferma Brignano- per creare una confidenza che non sia di forma, ma di sostanza. Che io sia un uomo di sostanza, lo si dovrebbe capire già solo guardandomi».

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Brignano considera il “tu” più immediato, mentre il “Lei” è formale: «In verità, ultimamente ho notato che, per colpa della mia età, sempre più persone tendono a darmi del lei, che è doloroso come una fitta della sciatica, più fastidiosa ed irritante di quando mi scopro a tirarmi su dal divano». Il suo è uno spettacolo, a dir poco, energetico. Ma di cosa parlerà in questa nuova edizione? «Mi concedo di parlare di aspetti inediti della mia professione e della mia storia personale, che poi assurge a paradigma un po’ per tutti. Per la prima volta, ho deciso di raccontare le delusioni, le false partenze, tutti i “No” che ho collezionato nella mia vita professionale e non solo”».

Improvvisamente, Brignano è diventato serio e riflessivo: «Mi racconto sempre con il sorriso, senza mai prendermi sul serio, sottolineando come tutto serva nella vita. Anche un rifiuto ci può fortificare, rendendoci quel che siamo oggi». E chissà qual è l’effetto che fa essere soli sul palcoscenico: «Dal Palco, sono coadiuvato da Andrea Perrozzi, mentre parlo. Con la collaborazione di due presenze moleste, ma preziosissime, Pasquale Bertucci e Michele Marra, continuo a parlare. Quando mi lasciano solo, parlo ancora. E poi c’è il pubblico, a cui mi rivolgo e con cui interagisco. Ebbene sì, c’ho tanto da parlare».