L'albero della vita di Nittolo alla Biennale della ceramica

Grande successo per l’installazione dell’artista irpino che fa parte delle opere presentate a Ravanna: una scultura affascinante, ricca di luce e di energia vitale

L'Albero della libertà di Nittolo
L'Albero della libertà di Nittolo
di Stefania Marotti
Domenica 22 Ottobre 2023, 00:00
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Grande successo per l’Albero della Libertà, l’installazione dell’artista Felice Nittolo, che fa parte delle opere presentate alla Biennale del Mosaico di Ravenna. Una scultura affascinante, ricca di luce e di energia vitale, nata per celebrare una grande amicizia. 

Felice Nittolo è l’artefice del mosaico contemporaneo, realizzato per conferire a questo genere espressivo la dignità di arte. Una rivoluzione, dunque, realizzata con incisività e perizia da un artista versatile, che ha raggiunto l’apice della notorietà esponendo in tutto il mondo, Stati Uniti compresi. «L’Albero della Libertà è stato realizzato nel 1997 per un personaggio di Ravenna, Raffaello Biagetti - commenta Nittolo - Era un uomo sensibile ed amante dell’arte, che frequentava il mio studio. Mentre lavoravo a quest’opera, mi confessò di essersene innamorato. Era proprietario di uno spazio di arredo contemporaneo, che ospitava le più grande firme internazionali del design. Era qui che pensava di inserire la mia scultura». 


Purtroppo, Biagetti morì. Dopo un po’ di tempo, i figli hanno ristrutturato lo spazio del padre, creando un vero e proprio Museo dell’Arredo, dove hanno inserito l’installazione permanente dell’artista irpino. Ma perché intitolare la scultura L’albero delle Libertà? «A Ravenna, in Piazza del Popolo - risponde Nittolo - avevo notato nella pavimentazione la scritta “Nel 1845 nasceva l’albero della libertà”. Era un periodo storico di moti rivoluzionari, un’epoca di cambiamento, così, ho deciso di utilizzare questa frase per la mia scultura». 
L’opera è un cilindro di oltre tre metri, sul quale sono montate delle aste di metallo, che simboleggiano dei grani.«C’è un intervento in mosaico con tessere nere ed oro, che formano disegni come un labirinto.

Il mosaico ha differenti tonalità, lucido, opaco, vetro, smalti, per far vibrare la luce». Un grande impatto visivo ed emotivo, dunque, che ha suscitato l’apprezzamento dei critici intervenuti alla cerimonia inaugurale di domenica scorsa. Ancora una volta, il mosaicista irpino stupisce, con lavori che denotano creatività e passione, innovando l’estetica del mosaico contemporaneo. «La Biennale - spiega il mosaicista irpino - è un appuntamento prestigioso, perché fa il punto sull’arte del mosaico in campo internazionale. Per questa edizione sono previsti ben 320 eventi che si sviluppano lungo il territorio». 


Tra le iniziative collaterali, l’esposizione di un’altra importante opera di Nittolo. «Si tratta del lavoro denominato “Dove abita l’uomo”, un’opera che sarà sistemata nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Faenza. La sua caratteristica è essere itinerante. È stata selezionata dal curatore Giovanni Verdini, per il suo valore sociale».  L’opera, infatti, riguarda i tragici eventi di maggio, con le alluvioni che hanno travolto l’Emilia Romagna, distruggendo case, attività produttive, travolte dal fango e dai detriti. Una popolazione travolta dal fango, dunque, a cui Felice Nittolo dedica il suo lavoro. «L’opera consta della “Porziuncola,”che somiglia ad un tetto, quindi ad una casa. Cerco di testimoniare la mia partecipazione emotiva ai tragici eventi di maggio, che hanno causato devastazione e dolore a tante famiglie, ancora in condizioni di precarietà. Quest’opera è ispirata alla celebre Porziuncola di San Francesco d’Assisi. A Faenza, parteciperanno altri dieci artisti, di cui quattro fotografi, per documentare la tragicità della calamità naturale che ha colpito la regione emiliana».

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