Avellino, De Vizia dice no: il centrosinistra resta senza candidato a sindaco

Il presidente degli Industrali non entra in politica

Emilio De Vizia
Emilio De Vizia
di Rossella Fierro
Venerdì 19 Gennaio 2024, 10:20
4 Minuti di Lettura

«Declino l'invito a candidarmi a sindaco di Avellino, voglio continuare ad impegnarmi per le imprese irpine in qualità di presidente di Confindustria». Emilio De Vizia si chiama fuori dalla partita elettorale per le amministrative di primavera. Con una nota arrivata in tarda mattinata, il numero uno degli imprenditori irpini chiarisce la sua posizione dopo che Il Mattino ha dato notizia del suo incontro di mercoledì a Montecitorio con il parlamentare del M5s, Michele Gubitosa, il quale ha provato a sondarne la disponibilità per la candidatura apicale del centro sinistra. De Vizia motiva le ragioni del suo no: «Già in passato ho ricevuto diverse sollecitazioni in tal senso, da me sempre declinate, così come anche in questa ultima circostanza. Pur ringraziando per l'attestato di stima ricevuto, ribadisco la mia volontà di continuare ad impegnarmi per le imprese del nostro territorio in qualità di presidente di Confindustria ed a svolgere il mio ruolo di imprenditore». Al netto degli impegni professionali, l'eventuale discesa in campo di De Vizia sarebbe stata comunque ostacolata da quanto previsto dal Testo unico degli enti locali, articolo 61, per il quale non possono ricoprire la carica di sindaco coloro i quali hanno parenti o affini fino al secondo grado che coprano nelle rispettive amministrazioni il posto di appaltatore di lavori o di servizi comunali.

Ed è questo il caso della "Grande srl", la società mista fondata dal sindaco, Gianluca Festa, per la gestione del servizio rifiuti che vede la De Vizia Transfer, della famiglia del presidente di Confindustria, detenere il 49% delle quote in qualità di socio privato.

La notizia del colloquio romano è presto arrivata ad Avellino. Qui i telefoni degli esponenti di Pd, M5s, Sinistra italiana, Si Può, Avellino prende parte e Controvento, le forze che partecipano al campo largo, si sono fatti subito bollenti. Diverse le chiamate ricevute dallo stesso Gubitosa da parte dei riferimenti locali della coalizione, a partire dal consigliere regionale dei dem, Maurizio Petracca, subito avvisato dell'iniziativa politica intrapresa.

A confermarlo è lo stesso Gubitosa che argomenta il suo tentativo: «Ho avuto la disponibilità di tutti, ma naturalmente capisco anche la scelta di De Vizia che ha un impegno con le imprese e un mandato da portare a termine. Siamo in emergenza, è necessario ragionare sia al tavolo del centrosinistra che fino ad oggi ha fatto un lavoro egregio, sia in tutti i luoghi dove è possibile farlo. Ho ricevuto dall'onorevole Petracca una disponibilità a discutere sul nome di De Vizia. Ho anche sentito i miei ovviamente, i quali mi hanno però rappresentato la necessità che si arrivasse ad un confronto ancora al tavolo del centrosinistra, luogo deputato alla discussione. Io, tuttavia, mi sono speso per un progetto che ritengo valido proponendo un nome che avrebbe potuto portare un contributo di idee».

Video

Il no di De Vizia arriva a distanza di pochi giorni dal passo indietro del candidato che il tavolo di centrosinistra aveva scelto in maniera collegiale, l'avvocato Benedetto De Maio. Stilato l'ampio e approfondito programma amministrativo, definito il perimetro politico dell'alleanza che si allargherà anche ad Italia viva, Verdi, Più Europa e ad alcune associazioni attive sul territorio, stabilito il metodo con cui prendere qualsiasi decisione, in maniera orizzontale e alla pari, resta vuota, paradossalmente, la casella più importante: quella del candidato sindaco. Nella mattinata di sabato partiti e associazioni del campo progressista si riuniranno per iniziare a ragionare nuovamente di nomi, da proporre e condividere al tavolo prima che all'esterno. Si continuerà sulla strada già tracciata per De Maio, quella di scegliere un esponente della società civile esterno ai partiti. 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA