Avellino, elezioni sindaco. Intervista a Antonio Gengaro: «Per vincere non basta sembrare uniti»

«I miei avversari sono i problemi della città»

Avellino, elezioni sindaco. Gengaro: «Per vincere non basta sembrare uniti»
Avellino, elezioni sindaco. Gengaro: «Per vincere non basta sembrare uniti»
di Rossella Fierro
Domenica 7 Aprile 2024, 09:41
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«Non ho preclusioni nei confronti di nessuno. Nel Pd siamo tutti consapevoli che per vincere non basta sembrare uniti, ma bisogna esserlo davvero. Diamo spazio ai portatori di idee innanzitutto. Faccio appello alle migliori energie giovanili della città». Così Antonio Gengaro, dalla tarda serata di venerdì ufficialmente candidato a sindaco per la coalizione formata da Pd, M5s, Sinistra italiana, Si Può e Controvento.

Si aspettava un simile travaglio, soprattutto nel Pd, prima di arrivare alla sintesi sul suo nome?
«Ero del Pd quando il Pd stesso ancora non esisteva.

Sin dall'impegno nel movimento giovanile, nella mia esperienza politica ho sempre costruito ponti soprattutto con la sinistra, gli ambientalisti, l'associazionismo laico e cattolico. Il dialogo è sempre stato alla base della mia attività e adesso, evidentemente, mi è stato riconosciuto anche dal mio partito, il Pd».

C'erano altri nomi in campo...
«Sono consapevole del fatto che tanti più di me avrebbero meritato di poter essere scelti come possibili candidati alla carica di sindaco. Alla fine, si è raggiunta la massima sintesi possibile su di me e ne sono onorato. Sento di avere una grande responsabilità nei confronti della mia comunità che resta il mio esclusivo orizzonte. Penso ai giovani sopratutto che necessitano non di speranze ma di azioni concrete».

Ha avuto modo di sentire i dirigenti provinciali del partito?
«Ho sentito il segretario provinciale, Nello Pizza, e ho messaggiato con il consigliere regionale, Maurizio Petracca. Siamo tutti consapevoli di dover affrontare insieme una battaglia difficile e che questa campagna elettorale si giocherà su temi e proposte».

Ha avuto rassicurazioni?
«Questa battaglia per vincerla non basterà sembrare uniti, bisognerà esserlo davvero. Il tempo del confronto, a tratti anche teso ed aspro, è terminato. Adesso è il momento di affrontare insieme il confronto con l'opinione pubblica avellinese».

Ha già preparato le parole? Cosa dirà?
«È agli uomini e alle donne di Avellino che dobbiamo spiegare il nostro modello di città, il programma che abbiamo condiviso discutendo per un anno e che può essere ampliato con il contributo che spero verrà innanzitutto dagli amici di “Avellino prende parte”, da Più Europa, Italia viva, Verdi, e da tutto il mondo dell'associazionismo. Lavorerò sin da subito per includere il più possibile».

Crede di riuscire a ricucire un rapporto con il gruppo consiliare uscente del Pd?
«Da parte mia c'è la massima disponibilità a confrontarmi e collaborare con tutti. E come grammatica politica vuole ai consiglieri uscenti si chiede sempre la disponibilità a ricandidarsi. Spero si possa lavorare in coesione e unità, non ho preclusione per nessuno».

Chi sarà l'avversario principale, Festa o la destra?
«I miei avversari sono i problemi che ha la città. Mi tremano le vene e i polsi per la difficoltà della sfida che ci aspetta, ma mi hanno dato la bicicletta e il mio dovere è pedalare per restituire un'idea di futuro, di sviluppo e di progresso ad Avellino. Il capoluogo deve uscire dall'isolamento strapaesano in cui è stato chiuso in questi anni, ricostruendo possibilità di dialogo con Regione e Governo».

Da dove può ripartire Avellino?
«Dalla capacità di guardare al futuro creando opportunità di lavoro per i giovani, servizi efficienti per donne, bambini ed anziani, e una svolta culturale che possa rappresentare un volano di sviluppo e di occasioni di impegno. Bisogna ridare una dignità e una vita alle periferie, lavorare per avere finalmente il treno per poterci ricollegare a Salerno e Benevento e aprire un confronto con la Regione Campania per un'opportunità di trasporto anche in direzione Afragola».

Una città anziana che si sta svuotando...
«Avremo una grande attenzione per la rete dei saperi mettendo insieme una filiera tra Università di enologia, Cnr e tutto il settore dell'agroalimentare di grande qualità che caratterizza il nostro territorio. Faccio appello in particolare alle migliori energie giovanili della città».

Ci sono le liste da fare...
« Abbiamo bisogno di qualificare le nostre liste elettorali dando priorità ai portatori di idee, solo così Avellino può rinascere».

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