Avellino: operazione Bags Leather prime ammissioni al Gip

Primi interrogatori dopo gli arresti

Il tribunale di Avellino
Il tribunale di Avellino
di Alessandra Montalbetti
Giovedì 15 Giugno 2023, 09:24
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Hanno tutti fornito la loro versione dei fatti al gip, Fabrizio Ciccone che ha emesso l'ordinanza di misure cautelari nei loro confronti. Hanno tutti ammesso l'esistenza del meccanismo per incassare il denaro proveniente dall'emissione di fatture false. I primi sei indagati, finiti in carcere in quanto coinvolti nell'inchiesta "Bags Leather" condotta dalla procura di Avellino e dalla guardia di finanza, accusati di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio e autoriciclaggio di ingenti somme di denaro, nonché evasione delle imposte con l'emissione di fatture false, hanno risposto alle domande del gip. Per Anna Maria Trombetta, difesa dagli avvocati Domenico Iommazzo e Generoso Pagliarulo, Marco Cortopassi difeso dall'avvocato Domenico Iommazzo, Luca Attianese difeso dall'avvocato Ennio Napolillo, Giuseppe De Donato (figlio dell'indagata Anna Maria Trombetta) difeso dall'avvocato Viviano Nobile, Giuseppe Fiorillo e Francesco De Vivo difesi dagli avvocati Valentina Musto e Dino Iasuozzi, è stata presentata istanza di attenuazione della misura cautelare in carcere con una meno afflittiva. Il gip si è riservato e potrebbe decidere nelle prossime ore. Le indagini, condotte dal Reparto di Solofra delle Fiamme Gialle hanno consentito di individuare l'organizzazione criminale che, attraverso una rete di imprese "cartiere", tutte operanti nel polo conciario solofrano, hanno emesso fatture per operazioni inesistenti nei confronti di aziende realmente operanti negli anni 2021 e 2022.

Gli inquirenti, attraverso indagini bancarie, hanno individuato i flussi finanziari relativi a ingenti somme di denaro per oltre 10 milioni di euro. L'inchiesta prese il via nel settembre del 2021, dopo che i carabinieri notarono Anna Maria Trombetta, Francesco Pio De Stefano e Marco Cortopassi aggirarsi nei pressi dell'ufficio postale di Tavernola San Felice con fare sospetto. I tre furono identificati e fermati con svariate centinaia di euro. I controlli furono effettuati anche all'interno dell'ufficio postale ed emerse che erano stati segnalati all'autorità antiriciclaggio delle Poste perché spesso effettuavano operazioni con cifre importanti. Inoltre Marco Cortopassi e Anna Maria Trombetta raccontarono di essere stati ingaggiati da Francesco Pio De Stefano - titolare della Florence Bags - per effettuare operazioni di riciclaggio di denaro proveniente da una presunta attività di falsa fatturazione, in cambio di denaro.

Dagli ulteriori controlli effettuati dalle fiamme gialle di Avellino è emerso che le ditte che emettevano le fatture inesistenti non avevano alcun dipendente e in alcuni casi all'indirizzo indicato per la sede legale, risultavano altre attività: in un caso l'associazione dei consumatori "Movimento in difesa del Cittadino" e in un altro, vi era un meccanico. Intanto stamane verranno sottoposti agli interrogatori di garanzia gli altri cinque indagati finiti in carcere. © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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