Avellino senza consultori, le associazioni fanno da sole

La denuncia delle associazioni

Proteste per la mancanza di un consultorio ad Avellino
Proteste per la mancanza di un consultorio ad Avellino
di Rossella Fierro
Domenica 16 Aprile 2023, 11:09
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«Ad Avellino servizi pubblici alla persona inesistenti. Donne, giovani madri, anziani e adolescenti possono contare solo sul terzo settore e sul privato. In attesa del consultorio fantasma, facciamo da noi». Arci e Rete "Soma-Solidarietà e Mutualismo" riaccendono i riflettori sulla mancanza di un consultorio familiare in città e annunciano un ricco calendario di iniziative su questioni di genere e non solo.
«Viviamo in una città in cui non c'è una linea chiara di servizi pubblici dedicati alla persona. Tra vuoti e mancanza di strutture, chi ha bisogno è costretto a fare di necessità virtù senza vedersi riconosciuto nessun diritto. La mancanza di un consultorio familiare è gravissima. Ne avevamo tre, tutti chiusi», dice Sara Plutino, portavoce di "Soma".
Adesso, dopo anni di lotte, pare che il Comune abbia individuato una sede idonea per ripristinarne almeno uno, a Rione Mazzini, ma sui tempi non si sa nulla. «Nel frattempo, e ne sono testimone diretta, una giovane donna in gravidanza è costretta a farsi seguire per nove mesi dal privato, mentre le nostre coetanee che abitano in altre regioni, come l'Emilia Romagna, usufruiscono di consultori di quartiere. Eppure, tutti paghiamo le tasse allo stesso modo, ad Avellino come a Bologna», commenta Plutino.

Le attiviste smontano anche gli entusiasmi del sindaco, Gianluca Festa, e dell'Ambito territoriale A4, sull'apertura dell'asilo nido comunale, altra grave mancanza ricaduta in questi anni sulle spalle delle donne.
«E' inutile bearsi che a settembre riaprirà il nido di via Morelli e Silvati», dicono le attiviste.
La gestione sarà comunque esternalizzata, dunque privata. Il massimo sforzo che fa il Comune è erogare qualche voucher, spesso incompatibile con quelli regionali e nazionali perché non cumulabili, ed in ogni caso insufficienti a coprire interamente le rette dei nidi privati convenzionati con il piano di zona.
Prosegue Plutino: «Il vero problema di Avellino è che manca uno sguardo di insieme sulla gestione del sistema dei servizi. Tutto viene fatto senza confronto, non a caso il dialogo avviato in passato con l'amministrazione Festa, in particolare per quanto riguarda i consultori, si è interrotto e non per volontà delle associazioni che continuano a chiedere incontri a Comune e Asl».


Plutino parla di un cono d'ombra calato sui servizi alla persona. Per questo, spiega, «abbiamo deciso di proporre iniziative alla comunità per tenere alto il tema in città, ma anche per informare le persone sui servizi e sui loro diritti. In particolare, ci rivolgiamo a giovani genitori, donne, adolescenti».
Incontri su prevenzione, sessualità, supporto psicologico. In mancanza di luoghi aperti e accoglienti a cui ogni cittadino possa rivolgersi ed esporre il proprio bisogno per trovare un supporto sociosanitario.
«Proviamo ad informare ed auto organizzarci per colmare i vuoti che ci sono e con cui quotidianamente facciamo i conti», dicono dalle associazioni.
Gli incontri, organizzati da Arci e Soma, in collaborazione con Officina Lab, inizieranno con "Racconti di nascita". Un serie di appuntamenti, a partire dal prossimo 22 aprile e fino al 19 maggio, che riguarderanno gravidanza, parto e post partum, genitorialità e quotidianità con il neonato. Ogni appuntamento sarà momento di ascolto, confronto e rielaborazione grazie al coordinamento di un professionista del settore.
Contestualmente, Arci annuncia anche il calendario di dibattiti sulla condizione della donna. L'iniziativa, denominata "Lotto tutto l'anno", prenderà il via il 18 aprile con il confronto sulla legge 194 e sulle criticità rispetto all'accesso alla interruzione volontaria di gravidanza.
A discuterne, tra gli altri, Alessandra Ricupero del coordinamento nazionale di "Up- su la testa!" e Michele Grandolfo, epidemiologo, dirigente di ricerca dell'Istituto superiore di sanità e direttore del reparto salute della donna. Secondo appuntamento, poi, il 9 maggio con l'evento informativo su vulvodinia e neuropatia del pudendo alla presenza di Chiara Natale, attivista dell'apposito comitato nazionale che punta al riconoscimento delle due patologie come malattie croniche ed invalidanti e, dunque, nel loro inserimento nei livelli essenziali di assistenza.
 

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