Campo largo in panne, slitta a novembre la scelta dell’anti-Festa

Dopo il dibattito tenuto alla Festa de L’Unità, i rappresentanti del nucleo fondatore del campo progressista hanno avuto un lungo incontro

La Festa dell'Unità ad Avellino
La Festa dell'Unità ad Avellino
di Rossella Fierro
Domenica 15 Ottobre 2023, 10:33 - Ultimo agg. 10:34
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Il campo largo prova ad archiviare le frizioni interne e detta i tempi per chiudere il perimetro politico della coalizione ed individuare un candidato sindaco unitario pronto a sfidare Festa e il centro destra alle amministrative 2024 . Dopo il dibattito tenuto alla Festa de L’Unità, i rappresentanti del nucleo fondatore del campo progressista, formato da Pd, M5s, Si Può, Sinistra italiana, Controvento e Avellino prende parte, hanno avuto un lungo incontro chiarificatore per sgombrare il tavolo da alcune delle questioni che, nel corso dell’ultima settimana, sembravano aver messo in crisi la tanto agognata unità ritrovata, in chiave anti Festa, dopo decenni di distanza e divisioni. In primo luogo, le primarie per la scelta del candidato sindaco, chieste pubblicamente da Avellino prende parte ma respinte da tutte le altre forze in campo. Le primarie non si terranno, questo è ormai un dato di fatto. 


Al tempo stesso, nel corso dell’ultimo confronto, è emersa la consapevolezza che il tempo inizia a stringere. Il centro sinistra a trazione Pd non può rischiare di arrivare terzo ai nastri di partenza.

Se Gianluca Festa è ormai già della partita elettorale sin da quella che ha vinto nel 2019, anche il centrodestra, fino ad ora mai premiato alle amministrative, vuole giocarsi la partita del primo turno e sarebbe pronto a chiudere sul candidato sindaco e calare il suo asso sul tavolo (molto probabilmente il giornalista Rai, Rino Genovese). La road map individuata dal campo largo punta a chiudere prima il ciclo di incontri pubblici sul programma, vero collante della coalizione, che culminerà con un confronto sulle politiche ambientali in programma per fine ottobre.

Entro metà novembre, non prima che il Pd avrà consumato un suo passaggio interno in direzione provinciale, arriverà la sintesi su una rosa di nomi che ognuna delle forze in campo, con eguale dignità, potrà contribuire a comporre. I nomi emersi per il momento sono quelli di Pietro Caterini, preside dell’Istituto Agrario, proposto dai Cinque stelle, di Generoso Picone, presidente di Controvento, di Francesco Iandolo, capogruppo di App. Ma è il Pd a non aver ancora avanzato proposte. I democratici potrebbero scegliere di puntare su Nicola Giordano, consigliere uscente, o su Enza Ambrosone, coordinatrice della segreteria provinciale. Ma, stando a quanto emerge, lo scouting continua soprattutto fuori dalle mura di via Tagliamento e vede un particolare protagonismo del consigliere regionale, Maurizio Petracca. Tutte le forze in campo, nel corso dell’ultimo incontro, hanno rinnovato l’impegno a sostenere lealmente chiunque sarà individuato come alfiere di una battaglia elettorale per nulla facile. Altro elemento su cui si è concentrato il chiarimento interno è quello che riguarda il ruolo di Italia Viva nella coalizione. Il partito dei renziani, rappresentato in Irpinia dal consigliere regionale, Enzo Alaia, e dal sindaco di Montemarano, Beniamino Palmieri, ha ufficializzato il suo ingresso nel centro sinistra cittadino nel corso della Festa de L’Unità. 


Un passaggio contro il quale Sinistra italiana ha espresso la sua totale contrarietà. Ruggini per il momento accantonate in nome di uno schema coalizionale che anche in altre realtà vede governare insieme Pd, Iv e Si. A tranquillizzare gli animi d’altronde erano stati gli stessi renziani irpini che, tramite il coordinatore Palmieri, avevano chiarito di voler dare il proprio contributo politico e propositivo, oltre che elettorale, ma di non avere alcuna intenzione di entrare nel dibattito su modalità e scelta del candidato sindaco, essendo scesi in campo solo in un secondo tempo.

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