Emergenza polveri sottili, il Comune di Avellino vieta i roghi agricoli

Totalmente vietati gli abbruciamenti dei residui vegetali. L'ordinanza sarà valida fino al 30 giugno 2024 sull'intero territorio comunale

Le webcam dell'Osservatorio di Montevergine immortalano le polveri sottili su Avellino
Le webcam dell'Osservatorio di Montevergine immortalano le polveri sottili su Avellino
di Selene Fioretti
Martedì 3 Ottobre 2023, 19:49
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Il Comune di Avellino prende posizione nella lotta contro l’inquinamento atmosferico. Emessa, infatti, questo pomeriggio una specifica ordinanza che vieta totalmente, in qualsiasi momento del giorno e della settimana e sull’intero territorio comunale, le pratiche di abbruciamento dei residui derivanti dalle attività agricole. Il provvedimento, che ha validità già a partire dalla data odierna, resterà in vigore fino al 30 giugno del 2024, salvo eventuali proroghe. Una decisione, quella presa da Palazzo di Città, in risposta ai dati preoccupanti relativi allo stato di salute dell’aria avellinese. Le centraline appartenenti alla rete di monitoraggio dell’Arpac, infatti, continuano a registrare la presenza massiccia di polveri sottili in sospensione. Un quantitativo che, a partire dall’inizio dell’anno, ha superato più volte il limite massimo tollerabile stabilito dalla legge. 

Dunque, a partire da questo momento e fino al termine stabilito, verrà sanzionato chiunque venga sorpreso nell’atto di bruciare residui vegetali nei terreni, anche se incolti, appartenenti all’area del comune capoluogo.

Lo stesso vale sia per gli appezzamenti privati sia per gli orti, i giardini e i parchi pubblici. Per i trasgressori le sanzioni pecuniarie potranno oscillare da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro. Inoltre, nel documento firmato dal primo cittadino, Gianluca Festa, viene reso noto che saranno effettuate delle verifiche periodiche sull’andamento dei parametri dell’inquinamento atmosferico così da valutare l’eventuale necessità di prendere provvedimenti aggiuntivi. 

La misura arriva a tre giorni dalla scadenza di una precedente ordinanza che, allo stesso modo, vietava gli abbruciamenti sul suolo avellinese. Terminata il 30 settembre, quella, tuttavia, era stata emanata allo scopo di prevenire il rischio incendi durante il periodo estivo. Con l'azione odierna, invece, l’Amministrazione comunale prende ufficialmente atto delle problematiche collegate alla presenza di particolato in sospensione nel cielo cittadino. A tal proposito, nella nuova ordinanza vengono richiamati gli sforamenti giornalieri e, in particolar modo, quelli registrati durante il mese di settembre e, perciò, collegabili ai roghi agricoli appiccati nelle campagne durante il tradizionale periodo di raccolta delle nocciole. Una situazione che è tuttora in essere, tanto che pure in queste ore l’intera valle dell’Avellinese continua a essere coperta da una foschia generata da polveri e fumo. 

Nonostante la regolamentazione specifica rappresenti senza dubbio una svolta positiva verso una maggiore attenzione per il benessere dell'ambiente, bisognerà comunque passare dalla teoria alla pratica, effettuando controlli più attenti e capillari. Una necessità di concretezza dimostrata dal fatto che durante il mese appena trascorso, a divieto in vigore, l’orizzonte avellinese non è stato risparmiato dalle fumarole. Così come non sono stati risparmiati, di conseguenza, i polmoni dei cittadini.

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