Covid ad Avellino, Gennaro batte il virus
dopo 100 giorni tra la vita e la morte

Covid ad Avellino, Gennaro batte il virus dopo 100 giorni tra la vita e la morte
Sabato 20 Giugno 2020, 08:47 - Ultimo agg. 21 Marzo, 06:58
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Qualcosa si muove sul fronte degli ospedali irpini, mentre continuano le guarigioni dal Covid, quasi al completo.

Il caso di ieri è ancora più speciale. Ad annunciarlo, il sindaco di Solofra Michele Vignola, raggiante per la vittoria sul virus del suo concittadino Gennaro Buonanno, rimasto in ospedale quasi 100 giorni. «Siamo felici di annunciare che il nostro concittadino Gennaro Buonanno ha vinto il Coronavirus e sta tornando a casa. Era il 20 Marzo quando Gennaro cominciò la sua battaglia contro il Covid-19. Da allora ha trascorso 91 giorni all'Ospedale Moscati di Avellino di cui 76 in rianimazione, una lunga e dura lotta per la vita. A lui va il nostro caloroso bentornato, nella sua famiglia, tra i suoi amici, nella nostra Città. Ai medici ed agli operatori sanitari che hanno compiuto questo miracolo il mio grazie a nome di tutta la comunità di Solofra». L'uomo, un imprenditore, ha lottato a lungo tra la vita e la morte, sostenuto giocoforza virtualmente dalla moglie e dalle tre figlie, una delle quali recentemente gli ha regalato la terza nipotina. Ieri, la liberazione, con un'ambulanza che dall'ospedale Moscati lo ha riportato a casa.

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E sempre a proposito di Solofra, novità dal «fronte» per la terapia intensiva nel presidio ospedaliero Landolfi di Solofra: dovrebbe farsi, con fondi regionali. C'è attesa infatti per la pubblicazione della delibera di Palazzo Santa Lucia che riconoscerebbe fondi anche a Solofra per realizzare i posti letto nell'ambito del piano di potenziamento programmato su indicazione del Ministero.

Una risposta che arriverebbe della Regione, dunque, per l'istanza presentata dai primi cittadini di Solofra, Montoro e Serino che nella battaglia di potenziamento del Landolfi hanno scommesso proprio sull'attivazione della terapia intensiva. L'ultima lettera dei sindaci Michele Vignola, Girolamo Giaquinto e Vito Pelosi era indirizzata al governatore Vincenzo De Luca, al vicepresidente della giunta regionale Fulvio Bonavitacola, al delegato alla sanità Enrico Coscioni e al presidente della Commissione sanità Stefano Graziano. Lì hanno evidenziato l'importanza del Landolfi a supporto della città ospedaliera di Avellino nell'ambito dell'azienda Moscati. «Il Landolfi di Solofra - affermano i sindaci- ha fatto la sua parte supportando l'ospedale di Avellino che nella sua funzione di ospedale Covid, non poteva garantire appieno altri servizi sanitari, dimostrandosi un importante ed imprescindibile presidio sanitario, strategico per l'intera Irpinia. Nel decreto 29 non a caso è stato disposto l'accorpamento con l'azienda Moscati per un potenziamento di reparti e posti letto».
 


Sull'attuazione del decreto di annessione del Landolfi all'azienda Moscati, insieme i tre sindaci hanno confermato la condivisione della battaglia altri 27 Comuni che rientrano nel distretto sanitario di Atripalda. Gli amministratori ribadiscono la necessità di attuazione di quanto previsto nel decreto di annessione e dell'apertura di una discussione con la direzione del Moscati e la Regione per conoscere le reali intenzioni e prospettive future previste per l'ospedale di Solofra. Ora si attende,
Spostandoci ad Ariano, L'Asl di Avellino ha comunicato che partiranno lunedì i lavori per la nuova Area Covid al terzo piano del Corpo A (Ala vecchia) dell'ospedale Frangipane. «L'Azienda ha già avviato lo scorso 12 maggio i lavori per la realizzazione dei 7 posti letto di Terapia Intensiva Covid, che termineranno entro 3 settimane; per quanto riguarda la Area Covid, composta da 10 posti letto di Subintensiva e 16 posti letto di degenza ordinaria, i lavori partiranno il prossimo 22 giugno per terminare entro 60 giorni dalla data di inizio.
Grazie a questo intervento presidio di Ariano Irpino avrà un'area, composta da Terapia Intensiva, Subintensiva e ordinaria, completamente autonoma e dedicata ai pazienti Covid 19, con un accesso indipendente all'interno dell'ospedale». 

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