Elezioni comunali Avellino, il centrodestra tra Genovese e D'Ercole

Ma resta tutto da definire il perimetro della compagine

Rino Genovese
Rino Genovese
di Alberto Nigro
Sabato 6 Gennaio 2024, 12:00
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Sono ore di grande fermento per il centrodestra irpino. Il 2024 è iniziato con il nodo intorno alla figura del candidato sindaco della città di Avellino. Una decisione nel merito dovrebbe essere assunta la prossima settimana, nel corso di una riunione alla quale prenderanno parte i riferimenti provinciali di tutti i partiti della coalizione, nel frattempo, però, a posizionarsi sulla griglia di partenza sono in due: Rino Genovese e Giovanni D'Ercole.

Il primo, volto noto del TgR, non è etichettato politicamente e gode di un consenso trasversale, e nei giorni scorsi, attraverso i social, sembra aver già dato il via alla campagna elettorale attaccando duramente il sindaco uscente Gianluca Festa sui costi sostenuti dall'amministrazione per le festività natalizie. D'Ercole, invece, avvocato, è un riferimento storico della destra irpina avendo svolto tra le altre cose il ruolo di consigliere comunale nel Capoluogo per dieci anni, sempre all'opposizione dei governi di centrosinistra. Entrambi, pur avendo in qualche modo offerto una disponibilità di massima alla candidatura, non nascondono dubbi legati da un lato ai propri impegni personali e professionali e dall'altro alla fluidità della coalizione di centrodestra. Definire il perimetro della compagine, d'altro canto, non è mai stato così complicato. Innanzitutto, ci sono il consigliere regionale dei Moderati e Riformisti, Livio Petitto, e il sindaco di Montefalcione, Angelo Antonio D'Agostino, che hanno già dichiarato pubblicamente di voler sostenere il primo cittadino uscente Gianluca Festa. C'è poi la Lega che, pur attendendo una indicazione ufficiale dai vertici regionali del partito, sembra ormai molto vicina a Festa attraverso la propria rappresentante nell'assise comunale Monica Spiezia.

Quindi Forza Italia, che non vuole sostenere assolutamente Festa, ma pure attende indicazioni definitive dal regionale, mentre l'Unione di Centro si dice pronta a scendere in campo da sola puntando su una compagine marcatamente di centrodestra. Stesso ragionamento per Fratelli d'Italia che, tuttavia, in queste ore sembra più concentrato sul congresso provinciale che si svolgerà il prossimo 20 gennaio. Infine, la Democrazia Cristiana con Rotondi, che attraverso il suo leader, il deputato Gianfranco Rotondi, sta provando tra mille difficoltà a tenere le redini di una carrozza di cavalli bradi. Il tempo, però, stringe ed una decisione va presa. 

Puntare su Genovese significherebbe allargare la coalizione il più possibile, provando ad intercettare un consenso che va ben oltre il centrodestra, mentre scegliere D'Ercole vorrebbe dire scommettere sulla politica, quella lontana dal civismo e utile a tenere unito un elettorato d'area poco incline a sostenere soluzioni sfuggenti. A prescindere da quelle che saranno le decisioni, un elemento è fin troppo chiaro: per il centrodestra la corsa sarà in salita. La formazione, infatti, pur avendo vinto le ultime elezioni politiche eleggendo Gianfranco Rotondi e Giulia Cosenza nei collegi uninominali di Camera e Senato, nel Capoluogo ha dimostrato di essere meno competitiva. Inoltre, a livello amministrativo è dal 2009 che non riesce a raggiungere il secondo turno. Il fatto che stavolta sia l'ultima formazione a scendere in campo, visto che il sindaco uscente è in campagna elettorale da tempo e il candidato del centrosinistra, Benny De Maio, è, malgrado i malanni di stagione, ormai in partita, e che ancora non sia chiaro il perimetro della coalizione non è incoraggiante. Un piccolo aiuto, però, potrebbe giungere dalle elezioni europee che si svolgeranno nello stesso periodo delle amministrative e che potrebbero trainare la compagine anche sui territori. Ma si tratta solo di ipotesi. Per il momento l'unica certezza è che il Natale è passato, ma il film trasmesso in casa centrodestra è il più natalizio di tutti: Una poltrona per due. 

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