Il prezzo del vino all'estero finisce al centro del dibattito nella provincia di Avellino. Il punto di partenza è rappresentato dalla gara promossa dal Monopolio svedese per l'acquisto di 30mila litri di Fiano, con tappo a vite, con una base di prezzo di 3,30 euro al litro. La presidente del Consorzio di Tutela dei Vini d'Irpinia, Teresa Bruno, sollecitata da più parti, invita tutti alla calma perché «l'Irpinia del vino ha bisogno di serenità e coesione, non certo di allarmismi».
Innanzitutto, avverte, «bisogna essere chiari su un aspetto: la gara promossa in Svezia fa riferimento al Fiano in maniera generica, che è un vitigno coltivato in gran parte d'Italia, dalla Campania alla Puglia passando per la Sicilia e la Toscana.
Per questo, Bruno intende ringraziare «tutti i soci che ci hanno sempre creduto e quelli che sono appena entrati perché rappresentano la vera linfa vitale del nostro territorio» ed invitarli a partecipare «all'assemblea di fine anno che si terrà il 27 dicembre presso il carcere borbonico di Avellino». Riflettori puntati, inoltre, su Vinitaly 2024 visto che la Camera di Commercio ha fatto sapere che a partire dal 18 dicembre e fino al 10 gennaio sarà possibile presentare le domande di partecipazione. «Si tratta di un appuntamento molto importante - afferma Bruno - e proprio per questo la prossima settimana il Consorzio pubblicherà un bando rivolto in particolare ai piccoli produttori, ma non solo, che vorranno condividere lo stand consortile godendo sia della visibilità che dei servizi che il Consorzio può offrire».
Tra questi ultimi, anche gli interpreti «che possono aiutare nel racconto» e gli eventi «utili ad attrarre importatori e stakeholders». Insomma, incalza Bruno, «c'è tanto da fare e non si può sprecare il tempo a creare allarmismi e lanciare accuse. Dobbiamo attivarci, al contrario, per portare un minimo di serenità al comparto perché un ambiente ostile non aiuta il mercato».