Mimì Manzo, sangue sull'auto noleggiata

Le tracce ematiche trovate sul portabagagli della T-Roc noleggiata dalla figlia Romina e in uso a Loredana Scannelli

Le indagini
Le indagini
di Alessandra Montalbetti
Giovedì 28 Dicembre 2023, 12:24
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Trovata una traccia di sangue sulla T-Roc noleggiata dalla figlia di Mimì Manzo, la giovane Romina, per organizzare la sua festa di compleanno.

Non si fermano le indagini sul caso Manzo e si prosegue con altri accertamenti irripetibili. Previsti degli esami tecnici biologici: si dovrà isolare il dna da una piccola traccia di sangue rinvenuta sulla T-Roc noleggiata dalla figlia di Mimì Manzo.

Gli inquirenti - a quasi tre anni dalla sparizione - proseguono ad indagare sulla scomparsa del 72enne di Prata Principato Ultra del quale si sono perse le tracce l'8 gennaio 2021 durante la festa di compleanno di sua figlia.

Il 9 gennaio prossimo presso i Ris di Roma verranno effettuati altri accertamenti irripetibili, su una traccia di sangue rinvenuta sotto il meccanismo di chiusura del vano portabagagli e repertata, nel luglio 2022, dai carabinieri del nucleo speciale presso il comando di via Brigata ad Avellino.

In un secondo momento il dna acquisito dalla traccia ematica sarà confrontato con quello dei familiari di Mimì.

Dunque con i nuovi accertamenti per i quali i militari hanno notificato gli avvisi ai quattro indagati sperano di poter risolvere il caso.

Facendo il punto sull'inchiesta e delle doverose precisazioni, occorre ricordare che sulla T-Roc noleggiata da Romina Manzo ed in uso a Loredana Scannelli la sera della scomparsa di Mimì viaggiavano gli indagati Alfonso Russo e la sua ex fidanzata, Loredana Scannelli.

Circostanza emersa dalle indagini effettuate dai carabinieri del comando di Avellino anche con l'ausilio delle immagini delle telecamere di videosorveglianza sequestrate in zona.

Il 22 luglio 2022 per ore la T-Roc venne sottoposta alla tecnica del luminol nel garage del comando provinciale dei carabinieri di via Brigata alla presenza di avvocati e consulenti di parte nominati dai quattro indagati. L'unica traccia fu rinvenuta sul gancio del portabagagli del suv noleggiato da Romina Manzo. Ora che è stato stabilito che il reperto estratto in quella sede, corrisponde ad una traccia ematica, bisogna comprendere con gli ulteriori accertamenti da compiersi se quel sangue è riconducibile a Mimì Manzo.

Accertamenti che potrebbero far chiarezza anche su una circostanza in particolare: un urlo della Scannelli che i residenti della zona udirono quella sera, più o meno all'orario della scomparsa del 72enne.

L'indagata Scannelli ha sempre precisato di aver urlato perché aveva investito un cane. Altra circostanza particolare sulla quale si sono concentrati gli inquirenti in questi mesi di indagini riguarda le condizioni nelle quali venne consegnata la T-Roc al noleggiatore. Auto con un paraurti danneggiato e sporca di terriccio.

Loredana consegnò l'auto in tutta fretta, sostenendo di «dover scappare perché aveva uno zio ricoverato in ospedale». Ed ancora. Alcune persone riferirono agli inquirenti di aver sentito urlare «Mimì, Mimì cosa avete combinato». Parole che diversi testimoni ascoltati in procura e presso il comando di via Brigata - in questi anni di indagini - hanno attribuito all'indagata Loredana Scannelli.

Frase chiarita dall'indagata la quale ha sempre sostenuto di aver voluto manifestare solo il suo disappunto, dopo poco tempo dalla scomparsa di Mimì che inizialmente appariva come un allontanamento volontario.

Quattro gli indagati iscritti nel registro. Romina Manzo e Loredana Scannelli, (difese rispettivamente dall'avvocato Federica Renna e dall'avvocato Rolando Iorio) sono accusate entrambe di sequestro di persona e favoreggiamento. Indagati anche l'ex fidanzato e la madre di Loredana Scannelli. È accusata di favoreggiamento Pasqualina Lepore (difesa dall'avvocato Rolando Iorio) e false dichiarazioni al pubblico ministero e favoreggiamento Alfonso Russo (difeso dall'avvocato Palmira Nigro).

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