Perinetti, morta la figlia Emanuela: «Mi disse, vai dai tuoi ragazzi»

Il Ds ricorda gli ultimo momenti vissuti al fianco dell'amata figlia

Perinetti
Perinetti
di Titti Festa
Giovedì 7 Dicembre 2023, 09:38 - Ultimo agg. 13:18
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«Con Avellino ci sarà sempre un legame speciale. Dal letto di ospedale mia figlia mi ha detto: papà vai dai tuoi ragazzi. Sono stato con loro e non ho fatto nemmeno in tempo a salutarla: sono arrivato un'ora dopo».
Gli abbracci e le strette di mano sono tutte per lui: Giorgio Perinetti è tra i primi ad arrivare alla festa natalizia dell'Us Avellino. La sua presenza, a distanza di una settimana dalla tragica scomparsa della figlia Emanuela, è un segnale fortissimo, frutto di una professionalità incredibile, di un senso del dovere forte, di un attaccamento profondo al club e alla squadra. «Ringrazio la città per la vicinanza che mi ha mostrato».

Il momento è delicato ed allora da buon padre Perinetti cerca le soluzioni, indica la strada. «È una fase di calo fisiologico spiega il direttore che ci può stare.

Noi siamo quelli di Catania e Caserta, non quelli che non sono scesi in campo a Picerno. Domenica a Benevento dobbiamo andare per rilanciarci ed io sono sicuro che i ragazzi non mi deluderanno. Quella del Vigorito è una partita che dà stimoli particolari, non va neppure preparata. Abbiamo grandi motivazioni e la certezza che possiamo tornare la squadra di qualche settimana fa».

L'infermeria si sta svuotando anche se Varela si è fermato. «Nella mia carriera non è mai capitato di avere tutti questi forfait insieme. Ci hanno perseguitato, costringendo l'allenatore ad inventarsi soluzioni sempre diverse». Tre partite di campionato, una di Coppa Italia poi la pausa ed il mercato di gennaio. «Pensiamo a questo mese di dicembre, solo dopo Crotone conclude Perinetti - faremo le nostre riflessioni, con la consapevolezza che è un mercato di riparazione. Siamo partiti con un modulo diverso, un allenatore diverso. Ora aspettiamo una risposta convincente da parte della squadra, poi di vedrà».

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Chicco Patierno è carico come una molla, dispiaciuto per i due gol mancati con la Turris ma diretto, pronto a togliersi più di un sassolino dalle scarpe. «Ho sempre segnato dappertutto nella mia carriera, non sono diventato improvvisamente scarso. È solo un momento sfortunato. Do il massimo per questa maglia. Sono arrabbiato e convinto che ci riprenderemo il prima possibile. Domenica sul primo colpo di testa non potevo essere più cattivo di così, il portiere mi ha lasciato tutto lo specchio della porta, ho colpito forte, ma lui l'ha presa. Sulla seconda occasione c'era un rigore netto su di me, ho dato forza al tiro di piatto ed è andata alta». Patierno ricorda come il gol di Coppa sia andato quasi sotto silenzio.

«Contro la Juve Stabia ho segnato con mezza palla-gol avuta, e nessuno ha detto nulla. Il calcio è così: una domenica sei forte, quella dopo sei scarso».
Dall'attacco alla difesa dove Thiago Cionek rassicura tutti sulle sue condizioni fisiche. «Sto molto meglio e sono pronto per una partita ricca di emozioni come quella di Benevento. L'abbraccio con i tifosi di stasera (ieri ndr) ci regala la giusta dose di fiducia e di carica».

Marco Armellino invece non teme il Benevento ma il rispetto è d'obbligo. «Ci aspetta un derby sentitissimo, tra due squadre veramente forti - ha sottolineato Armellino - e noi andremo lì per fare una grande partita, sperando che ci siano anche i nostri tifosi a supportarci». Il centrocampista svela anche una curiosità che riguarda il Partenio Lombardi. «Perché non attacchiamo mai sotto la Sud nel secondo tempo? Da quando sono capitano dell'Avellino ho perso sempre il sorteggio. Se non mi credete chiedetelo a Ghidotti che mi ha fatto la stessa domanda».
 

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