Avellino: processo a Iannuzzi e Sciarrillo, i pm verso la chiusura indagini

Avellino: processo a Iannuzzi e Sciarrillo, i pm verso la chiusura indagini
di Alessandra Montalbetti
Martedì 8 Agosto 2023, 10:19
3 Minuti di Lettura

Sono passati otto mesi dalla morte di Roberto Bembo, il giovane di Mercogliano, ferito letalmente con tre coltellate la mattina del primo gennaio 2023 nello spiazzale di un bar di Torrette. I responsabili, dopo una breve fuga, si consegnarono alle forze dell'ordine ammettendo la brutale aggressione posta in essere nei confronti del giovane. Nico Iannuzzi e Luca Sciarrillo furono dunque arrestati con l'iniziale accusa di tentato omicidio. Capo di imputazione, mutato poi, con il decesso del 21enne, avvenuto nel reparto di terapia intensiva l'11 gennaio dopo aver lottato tra la vita e la morte per 10 giorni. Stando alla ricostruzione effettuata dagli agenti della squadra Mobile, agli ordini del vicequestore Gianluca Aurilia il 21enne di Mercogliano era con alcuni amici quando decisero di recarsi al bar di Torrette alle 7 del primo dell'anno.

Il gruppo di amici di Bembo aveva già subito le minacce di Nico Iannuzzi, in auto con i fratelli Luca e Daniele Sciarrillo (quest'ultimo indagato a piede libero). Un amico di Roberto aveva preferito spostare l'auto ed evitare di ingaggiare un litigio con i tre giovani, finiti successivamente nel registro degli indagati con le accuse di omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Minacce che però vennero riferite a Roberto una volta giunto sul posto. Bembo avrebbe lanciato più di uno sguardo verso l'auto di Nico Iannuzzi. Dalle minacce si passò subito alle vie di fatto e Roberto venne colpito con tre coltellate in punti vitali. Roberto Bembo è deceduto per le gravissime conseguenze provocate dal fendente inferto alla gola. La perdita di sangue e un edema sottostante al colpo che ha reciso la carotide si sono rivelate mortali per il 21enne di Mercogliano.

Dunque, un quadro indiziario chiaro ed evidente, quello a carico dei due giovani ritenuti responsabili del cruento omicidio, corroborato anche da una parziale ammissione dei fatti effettuata in sede di interrogatorio di garanzia da Nico Iannuzzi.

Video

Il 31enne difeso dall'avvocato Gaetano Aufiero, chiarì, rispondendo alle domande del gip del Tribunale di Avellino, Paolo Cassano, di aver accoltellato Roberto Bembo, quantunque come reazione ad un'aggressione subita. Sempre nel corso dell'udienza di convalida della misura precautelare, Iannuzzi si dichiarò mortificato per l'accaduto e chiese delle condizioni di salute del 21enne di Mercogliano, deceduto a distanza di qualche giorno. Intanto, dopo il decesso del 21enne, il pubblico ministero procedente dispose l'esame autoptico, al fine di chiarire con certezza le cause della morte, affidando l'incarico alla dottoressa Carmen Sementa. Relazione peritale il cui deposito sarebbe dovuto avvenire entro 90 giorni dall'espletamento dell'accertamento tecnico irripetibile, ma che è stata depositata solo nei giorni scorsi. E dunque ora, con il deposito della consulenza del medico legale il pubblico ministero potrebbe anche chiudere le indagini sull'omicidio del 21enne di Mercogliano, impegnato nel servizio civile. Intanto lo scorso 26 luglio, a seguito di un'istanza di attenuazione della misura cautelare in carcere presentata dal difensore degli imputati, il gip del tribunale di Avellino, Fabrizio Ciccone, ha disposto per i due indagati, accusati di omicidio volontario aggravato dai futili motivi, gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Di conseguenza Nico Iannuzzi e Luca Sciarrillo, accusati dell'efferato omicidio del 21enne di Mercogliano, hanno lasciato il carcere. 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA