Il procuratore Airoma e lo scontro con la politica: «Non sto con chi vuole posto del legislatore»

Airoma parla a margine della conferenza per la sentenza sul Nuovo Clan Partenio

Domenico Airoma
Domenico Airoma
Giovedì 13 Luglio 2023, 13:04
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«Non mi associo allo sport di quelli che pretendono di sostituirsi al legislatore». Così il procuratore di Avellino Domenico Airoma ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano dei rapporti tra politica e magistratura, a margine della conferenza stampa convocata dopo la sentenza che ha condannato ad Avellino capi e affiliati al nuovo clan Partenio a pene complessive per tre secoli di carcere.

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«Il problema non è se in Irpinia esiste la mafia, anche se le sentenze di questi anni hanno ricostruito e accertato la presenza di organizzazioni criminali, ma decidere di interrompere i legami di connivenza e a volte anche di compiacimento nei loro confronti: se attecchiscono, è forse perché il tessuto sociale lo consente». Airoma ha continuato commentando la sentenza del tribunale di Avellino che martedì scorso ha condannato a tre secoli di carcere i 21 imputati del processo al Nuovo Clan Partenio. Il capo della procura avellinese fa anche un particolare riferimento a «quella terra di mezzo» rispetto alla quale la società civile irpina deve prendere le distanze per «decidere di non essere, tutti, mezzi uomini». Il fatto che non vi siano frequenti episodi cruenti riconducibili alla criminalità organizzata, secondo Airoma, «induce alla consolazione e nasconde la realtà». «Le organizzazioni -precisa- lucrano invece su quello che offre il territorio: fondi pubblici, usura, droga» e ricorda che in Irpinia «abbiamo sequestrato oltre due miliardi incassati fraudolentemente con i bonus edilizi», la somma più alta registrata in Italia.

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