Avellino, arresti e perquisizioni: scacco alla gang delle estorsioni

Maxi operazione dei carabinieri tra Avellino e alcuni comuni dell’hinterland

Maxi operazione dei carabinieri tra Avellino e alcuni comuni dell’hinterland
Maxi operazione dei carabinieri tra Avellino e alcuni comuni dell’hinterland
Martedì 8 Novembre 2022, 07:21 - Ultimo agg. 12:00
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Quattro arresti e due provvedimenti di obbligo di dimora. I carabinieri hanno sgominato un'organizzazione criminale operante ad Avellino e nei comuni limitrofi.

Dalle prime ore del mattino, i carabinieri del comando provinciale di Avellino sono impegnati in un’operazione che coinvolge il capoluogo irpino e alcuni comuni dell’hinterland, per dare esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare a carico di quattro persone nonché a due misure dell’obbligo di dimora. Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Avellino su richiesta della Procura della Repubblica, per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di estorsioni, lesioni personali aggravate, violenza privata, nonché intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, furto aggravato e altro.

Sono in corso anche numerose perquisizioni con l’ausilio di unità del nucleo carabinieri cinofili di Sarno nonché di un velivolo del settimo nucleo elicotteri carabinieri di Pontecagnano.

Un gruppo criminale organizzato a piramide che per anni ha terrorizzato imprenditori e commercianti di Avellino e dell'hinterland, dedito anche a violenti pestaggi su commissione finalizzati al recupero crediti: è questo l'identikit ricostruito dagli inquirenti che, sulla scorta delle indagini dei carabinieri, ha portato all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sei persone, tre in carcere, una ai domiciliari e due sottoposte all'obbligo di dimora. L'ordinanza è stata firmata dal Gip del Tribunale di Avellino su richiesta del procuratore, Domenico Airoma.

I reati contestati agli indagati sono quelli di associazione a delinquere finalizzata alle estorsioni, lesioni personali aggravate, violenza privata, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Le indagini hanno tratto origine dall'aggressione, consumata nel 2020, nei confronti di un pregiudicato di Monteforte Irpino.

Il gruppo criminale imponeva il servizio di security a discoteche, bar e pub.

Uno degli indagati si occupava del reclutamento di manodopera, pagata in nero, destinata a servizi di portierato e addetta ai controlli anti-Covid presso centri commerciali e ipermercati di tutta la provincia. Numerose le vittime di aggressioni per indurle a pagare debiti contratti con privati e usurai o per impedire loro di sporgere denuncia: numerosi i casi di lesioni gravi (fratture al volto, al cranio, agli arti) causate alle vittime utilizzando bastoni e mazze da baseball.

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