Tre anni senza Mimì: via alle analisi del sangue ritrovato sulla T-Roc

Accertamenti presso i laboratori dei Ris di Roma

I rilievi sulla T-roc sequestrata
I rilievi sulla T-roc sequestrata
di Alessandra Montalbetti
Martedì 9 Gennaio 2024, 09:32 - Ultimo agg. 12:31
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«Si riapre la speranza di poter chiudere il cerchio sul caso della scomparsa di Mimì Manzo». A scriverlo nel giorno del terzo anniversario dalla scomparsa del 72enne di Prata Principato Ultra di cui si sono perse le tracce l'8 gennaio del 2021, intorno alle 22, all'incrocio tra via Marconi e via Dell'Annunziata, è la criminologa Gabriella Marano che segue il caso e che stamane alle 10, affiancata da Lucia Manzo, la sorella dello scomparso, sarà a Roma nella trasmissione Storie Italiane in collegamento con l'avvocato Federica Renna, difensore di Romina Manzo (figlia dello scomparso e indagata fin dall'apertura dell'inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Avellino con le accuse di sequestro di persona e favoreggiamento). Quasi in contemporanea presso i laboratori dei Ris di Roma, verranno effettuati altri accertamenti irripetibili su una traccia ematica, precisamente del sangue rinvenuto sotto il meccanismo di chiusura del vano portabagagli della T-Roc.

La criminologa nel lungo post affidato alle pagine social prosegue: «È un momento importante per questa vicenda. Le sorelle e i familiari di Mimì non si fermeranno finché non avranno verità e giustizia».

Gli accertamenti che inizieranno stamane sono finalizzati all'estrazione del dna da un reperto che gli inquirenti hanno accertato si tratti di una traccia ematica. Da questo reperto potrebbero arrivare degli spunti investigativi importanti per risolvere il giallo di Prata Principato Ultra. Come precisa la stessa criminologa «successivamente il dna estratto sarà confrontato con quello dei familiari di Mimì». «L'accertamento che inizierà stamane - precisa l'avvocato Federica Renna - è un ulteriore step nelle indagini in quanto gli inquirenti hanno già accertato che quella traccia è sangue, ora bisognerà accertare a chi è riconducibile». La traccia di sangue è stata rinvenuta sotto il meccanismo di chiusura del vano portabagagli della T-Roc e repertata, nel luglio 2022, dai carabinieri del nucleo speciale presso il comando di via Brigata ad Avellino. La T-Roc fu noleggiata da Romina Manzo e rimase in uso a Loredana Scannelli.

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La sera della scomparsa di Mimì su quell'auto - stando alla ricostruzione effettuata dagli inquirenti attraverso l'analisi delle immagini di videosorveglianza - viaggiavano gli indagati Alfonso Russo e la sua ex fidanzata, Loredana Scannelli. Il 22 luglio 2022 per ore la T-Roc venne sottoposta alla tecnica del luminol nel garage del comando provinciale dei carabinieri di Avellino. Ora che è stato stabilito che il reperto estratto in quella sede, corrisponde a del sangue, bisogna comprendere con gli ulteriori accertamenti da compiersi se è riconducibile a Mimì Manzo. Accertamenti che potrebbero far chiarezza anche su una circostanza in particolare: un urlo della Scannelli che i residenti della zona udirono quella sera, più o meno all'orario della scomparsa del 72enne. L'indagata Scannelli ha sempre precisato di aver urlato perché aveva investito un cane.

Alcune persone riferirono agli inquirenti di aver sentito urlare «Mimì, Mimì cosa avete combinato». Parole che diversi testimoni ascoltati in procura hanno attribuito all'indagata Loredana Scannelli. Frase chiarita dalla stessa la quale ha sempre sostenuto di aver voluto manifestare solo il suo disappunto, dopo poco tempo dalla scomparsa di Mimì che inizialmente appariva come un allontanamento volontario. Oltre a Romina Manzo e Loredana Scannelli, (difese rispettivamente dall'avvocato Federica Renna e dall'avvocato Rolando Iorio), risultano indagati anche l'ex fidanzato e la madre di Loredana Scannelli. Nei loro confronti la procura ipotizza i reati di favoreggiamento solo per Pasqualina Lepore e false dichiarazioni al pm e favoreggiamento per Alfonso Russo.

 

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