Benevento: acqua, c'è rischio rincari con la Gesesa che ha i conti in rosso

La società ha una perdita di bilancio di 729mila euro

Benevento: acqua, c'è rischio rincari con la Gesesa che ha i conti in rosso
di Paolo Bocchino
Domenica 15 Ottobre 2023, 11:21
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Il bilancio 2022 chiuso con una perdita di 729mila euro e svariati altri problemi. È un momento difficile per Gesesa, costretta nel limbo tra un fine vita già decretato per far posto al futuristico gestore unico, e i fondamentali servizi da garantire quotidianamente agli utenti. Difficoltà ammesse con la usuale schiettezza dai vertici della società di corso Garibaldi che continua ad assicurare il servizio idrico integrato alla città e ad altri venti comuni sanniti. «Dall'esame dei documenti di bilancio ed in particolare dei costi operativi - rileva il presidente Domenico Russo - è dato comprendere che, considerati gli aumenti che si sono verificati, ha costituito un ottimo risultato contenere la perdita del 2022 entro tali limiti. Se si vuole prestare attenzione solo ai costi per l'acquisto dell'energia elettrica, si comprenderà bene che la perdita avrebbe potuto essere ben più cospicua, e a quel punto non sarebbe stata sufficiente la riserva accantonata, bensì si sarebbe dovuto ricorrere a una ricapitalizzazione.

Aggiungo che i risultati dell'esercizio sono legati anche a una doverosa svalutazione dei crediti inesigibili. Inoltre, nell'ottica di tutelare al massimo l'ambiente nonché di offrire il miglior servizio possibile ai cittadini, si sono sostenuti costi operativi elevati per quanto riguarda sia la depurazione che il costante monitoraggio della risorsa idrica distribuita. Ed ancora, si è implementato un modello aziendale moderno e organizzato che ha consentito di operare in modo più efficiente, nel rigoroso rispetto della legalità in ogni ambito della gestione. Per fare ulteriore chiarezza, è opportuno ribadire che la società non ha un piano di interventi che sia stato approvato dagli organi competenti dell'Ente Idrico Campano, e che gli investimenti eseguiti, ancorché importanti e doverosi, sono stati realizzati solo grazie all'assunzione di responsabilità da parte del management della società».

Una condizione di assoluta precarietà legata anche a una questione tabù da superare quanto prima se non si vuole arrivare allo stop della fornitura: l'aumento delle bollette. Anche perché gli istituti di credito hanno già iniziato a chiudere i rubinetti: «Il piano di investimenti - spiega Russo - è collegato agli ineludibili aggiornamenti delle tariffe, la cui approvazione Gesesa attende da diversi anni, restando una delle poche società sul territorio nazionale a operare con vecchi corrispettivi aggiornati al 2017.

Auspico che al più presto vengano assunte le decisioni più opportune da parte di chi ha competenza in merito (Ente Idrico Campano, Regione e Arera, ndr) perché questo stato di incertezza, come sostengo da tempo, può diventare catastrofico per le sorti della società.

L'incertezza sugli aspetti tariffari, l'incertezza sulla continuità aziendale della società, l'incertezza sulla pubblicazione della gara e sull'arrivo del nuovo gestore unico (siamo l'unica provincia della penisola a non averne uno) hanno messo ovviamente in allarme anche le banche. Con la chiusura dei canali di finanziamento si è acuito il già grave stato di tensione finanziaria della società. Quindi, allo stato dei fatti, garantire l'erogazione di un servizio idrico integrato ai cittadini, nel rispetto di tutti i crismi di legge e secondo i migliori standard qualitativi, diventa una missione ai limiti dell'impossibile. Tuttavia - assicura il numero uno di Gesesa - noi continueremo a impegnarci al massimo.

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Sia ben chiaro, però, che ciascuno, senza ulteriori tentennamenti, deve fare la propria parte per uscire da queste sabbie mobili e per porre rimedio a questa insostenibile situazione. Urgono decisioni immediate e fatti conseguenti. Il tempo è ampiamente scaduto». Evidenti i riferimenti alla lunga fase di transizione che dovrebbe vedere il subentro della società pubblico-privata Sannio Acque nella gestione del ciclo idrico integrato della provincia di Benevento. Un iter però tutt'altro che prossimo al completamento. Si è in attesa della pubblicazione da parte della Regione della gara per l'individuazione del partner privato che parteciperà alla compagine sociale per il 45 per cento, garantendo operativamente il servizio. Il restante 55 per cento sarà detenuto dai Comuni che riterranno di aderire, ma per la costituzione della società occorre raggiungere almeno la soglia minima di 161.180 abitanti. 

 

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