Benevento, edifici in disarmo
ma mancano i fondi per una svolta

Benevento, edifici in disarmo ma mancano i fondi per una svolta
di Antonio Martone
Domenica 6 Marzo 2022, 13:07
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Sono diversi gli edifici pubblici chiusi, inutilizzati o abbandonati da tempo e che in alcuni casi versano anche in condizioni di abbandono e degrado. Negli scorsi anni lo stesso sindaco Mastella ha provveduto a scrivere ai vari enti pubblici proprietari di immobili per sensibilizzare provvedimenti ed iniziative per la riutilizzazione e riapertura o quanto meno per provvedere a lavori di ristrutturazione. Il tema, però, non è di facile soluzione tra endemici problemi di carattere finanziario, abbinati a burocrazia ed iter interminabili. E tutto resta fermo fatta eccezione per le strutture di proprietà del Comune, che lo scorso mese si è reimpossessato del parcheggio sotterraneo di via Porta Rufina e dell'ex pattinodromo in via Mustilli, entrambi chiusi da alcuni anni ed inutilizzati.

Nella zona alta della città, a piazza Risorgimento, al di là dell'agglomerato di scuole ci sono da tanti anni immobili chiusi e talvolta anche pericolanti. È il caso della palazzina ex dormitorio del complesso della ex Caserma Guidoni che affaccia sul mercato di piazza Risorgimento dove sul tetto ormai inesistenti sono cresciuti addirittura alberi di alto fusto ed i tufi della struttura sono sforacchiati e logorati dal tempo. La struttura è di proprietà della Provincia che invano da anni sta cercando di reperire fondi attraverso la Regione per la ristrutturazione anche dell'edificio di via Ferrelli e quello che ospitava i servizi sociali del Comune.

Nel quadrilatero di immobili in disuso, figurano la storica palestra Alfredo Amato di via Odofredo, dichiarata inagibile, che è di proprietà comunale e che pare non abbia alcuna prospettiva per il futuro.

All'angolo tra via Nicola da Monteforte e piazza Risorgimento c'è l'ex sede della Banca d'Italia di proprietà del Ministero dell'Economia e delle Finanze ed infine l'ex sede provinciale dell'Inail. Per questi due edifici, nei prossimi mesi dovrebbe esserci la soluzione. La direzione nazionale dell'Inail, infatti, è intenzionata a ri-ristrutturare la storica struttura e ri-occuparla, per poi concedere in fitto la nuova palazzina di via Flora. La previsione è di iniziare i lavori entro il 2023. Nel caso della Banca d'Italia, invece, come già anticipato nei mesi scorsi, dopo oltre un decennio si sarebbe chiusa la trattativa per la cessione di tutto il complesso ad una società privata del casertano che rimetterà a nuovo gli appartamenti e destinerà all'attività commerciale la zona prima dedicata a banca; pare sia già pronto un contratto con una famosa marca spagnola di abbigliamento. Ci potrebbe essere, dunque, la riqualificazione ed il rilancio di un posto che è da sempre il «cuore» della città. Da non dimenticare nel censimento anche l'ex convento Orsoline, Villa Perrotta, il seminario e la caserma Pepicelli.

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Il primo cittadino sulla questione dichiara: «Tutte le strutture pubbliche oggi vuote vanno riempite sia da parte di coloro che dovrebbero essere preposti a questo oppure eventualmente utilizzarle in casi di emergenza come questa che ci accingiamo a vivere. Prevedo, infatti, un'ondata lunga di presenze di ucraini. Sarà una cosa non semplice. Ognuno dovrà giocare il suo ruolo e prendersi responsabilità. Ad esempio la caserma Pepicelli ha tutto quello che può servire per essere utilizzata».
 

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