Sono 450 i pazienti in lista di attesa al Rummo per i ricoveri ordinari e 378 quelli in attesa per il day hospital, mentre i tempi variano da un minimo di pochi giorni a un massimo di 66 se le prestazioni in elezione sono differibile, ovvero si possono programmare. Le attività di ricovero e chirurgiche, sospese quasi del tutto nel periodo della pandemia, stanno ritornando, in modo graduale, alla normalità, nonostante la persistente carenza di anestesisti e di specialisti di diverse discipline, con tempi di attesa, decisamente più brevi rispetto al passato. I dati, che fanno riferimento alle prestazioni in elezione, tranne quelle urgenti, caratterizzate dalla lettera U, sono riferiti al primo trimestre del 2023. Per la chirurgia generale, i tempi di attesa per gli interventi che rientrano nella categoria D (differibili) e che, quindi, non hanno il carattere dell'urgenza, sono di 31 giorni contro gli 87 del 2022, scende dai 75 giorni dello stesso periodo a 39, l'attesa per gli interventi in ostetricia e ginecologia, per l'urologia c'è un tempo massimo di attesa di 36 giorni contro gli 82 giorni registrati in passato, per l'oncologia medica si passa da 31 giorni di attesa a 7. In ortopedia le attese salgono a 66 giorni e per l'otorino a 44 giorni con 60 pazienti da trattare, mentre, per le altre branche l'attesa oscilla in media, tra 20 e i 46 giorni. I NUMERI Bisogna considerare che i dati dei ricoveri relativi al 2022, sono pressoché simili a quelli del 2018, quindi, caratterizzati da tempi di attesa molto più lunghi rispetto al presente. È invece più lungo il periodo di attesa per i ricoveri in day hospital, con 39 giorni per la chirurgia generale, fino a 88 per la chirurgia vascolare e per la pediatria, a 67 per la medicina interna, a 39 per la neurochirurgia, 71 giorni in dialisi, 70 per l'otorino, 70 per l'oncologia medica. Ci sono, inoltre, reparti, come la chirurgia generale in cui l'attesa per gli interventi a breve termine è di 32 giorni per un numero complessivo di 47 pazienti da trattare. Dunque, anche per quanto riguarda i ricoveri, così come per le prestazioni ambulatoriali, c'è una linea di demarcazione netta tra gli anni che hanno preceduto la pandemia e l'anno in corso, tracciata dalla necessità di ridurre i tempi di attesa e di recuperare il lungo periodo in cui, il lockdown, l'accorpamento e la chiusura dei reparti, la necessità prioritaria di reperire posti letto Covid, avevano rallentato tutte le attività ospedaliere.
Alla fine del 2022, la Regione Campania aveva imposto una pianificazione delle liste d'attesa, allo scopo di monitorare gli obiettivi assegnati e l'adempimento dei Lea (livelli essenziali di assistenza) a livello aziendale, che aveva richiesto anche l'istituzione di una "cabina di regia" interna all'ospedale, con il compito di relazionare lo stato dell'arte, alla direzione strategica, ogni mese e di interpretare i fenomeni gestionali per indirizzare correttamente le scelte strategiche utili al governo e allo smaltimento veloce delle liste.