Boom di reggenze, i presidi in fuga dalle aree interne: l'emergenza nelle scuole

Gli istituti sanniti con tale problematica passano da 11 a 13, più colpito il Fortore

Boom di reggenze, i presidi in fuga dalle aree interne
Boom di reggenze, i presidi in fuga dalle aree interne
di Giuseppe Di Martino
Giovedì 24 Agosto 2023, 11:21
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Una manciata di giorni e la scuola aprirà ufficialmente i battenti per l'anno 2023/24. Il 30 agosto porte aperte degli uffici amministrativi, mentre in aula si tornerà il 13 settembre. Un avvio segnato nel Sannio dal problema «dimensionamento». Il dato certo è che, da settembre, infatti, gli istituti sanniti in reggenza passeranno da 11 a 13 sui 53 istituti complessivamente operanti in provincia, molti dei quali distribuiti tra più plessi e diversi comuni. Si tratta degli istituti comprensivi di Morcone, Pietrelcina, San Bartolomeo in Galdo, Guardia Sanframondi, San Giorgio la Molara e Vitulano; degli istituti di istruzione superiore Medi di San Bartolomeo in Galdo, "Virgilio" di Benevento, "Don Peppino Diana" di Morcone, di quello di Faicchio, dell'"Aldo Moro" di Montesarchio, del Centro provinciale per l'istruzione per gli adulti, con sede amministrativa a Benevento, e del "Convitto Giannone", sempre nel capoluogo.

Tra queste scuole, cinque di esse, rispetto allo scorso anno, hanno perso il diritto ad un dirigente in esclusiva a causa del limitato numero di iscritti. Ma l'intricato puzzle delle reggenze coinvolge non solo le istituzioni scolastiche sottodimensionate ma anche scuole normo dimensionate. E nel gruppo, infatti, ci sono istituti con i numeri sicuramente in regola come il già citato convitto Giannone, il Cpia (Centro provinciale per l'istruzione degli adulti), l'istituto superiore «Medi» e l'istituto comprensivo di San Bartolomeo in Galdo, gli istituti comprensivi di San Giorgio la Molara e Vitulano. A pagarne le spese sono le scuole del primo ciclo che con le reggenze rischiano di essere meno tutelati e sostenuti nel difficile cammino verso le scuole del secondo ciclo che li formeranno a una professione o a una didattica universitaria.

«Uno scenario preoccupante - sottolinea Luigi Mottola, dirigente provinciale dell'Anp (Associazione nazionale presidi). Il moltiplicarsi delle reggenze conferma, semmai ce ne fosse ancora bisogno, l'urgenza di procedere alla razionalizzazione delle autonomie scolastiche in Campania e a Benevento e provincia. Nulla può essere più deleterio sul piano della qualità formativa delle istituzioni scolastiche della reggenza a prescindere dalla indiscussa qualità professionale dei dirigenti chiamati a ricoprire tale incarico». Una situazione complessa da più punti di vista: quello dei presidi che come negli anni precedenti dovranno moltiplicare gli sforzi per assumere l'incarico di reggenza, ma anche quello dell'universo scolastico, alle prese con riforme in atto e l'esigenza di mandare in porto gli importanti progetti finanziati dal Pnrr.

Per la cronaca, vanno in reggenza anche metà degli istituti alberghieri sanniti in un momento in cui si preme l'acceleratore sul turismo enogastronomico e la valorizzazione del «made in Sannio». Preoccupazione espressa anche dalle sigle sindacali di settore.

 

«Si tratta di un trend di aumento generalizzato delle reggenze che riguarda tutta la regione Campania. spiega la segretaria della Flc Cgil Eva Viele -. Dalle nostre elaborazioni sui dati forniti dal Miur al termine del primo triennio dell'applicazione dei nuovi coefficienti previsti in legge di bilancio il numero delle istituzioni scolastiche passeranno in Campania da 950 a 820 e in provincia di Benevento le percentuali potrebbero oltrepassare il 25%.
Chiediamo delle deroghe e il mantenimento di istituzioni scolastiche e autonomie soprattutto nelle aree interne dove il venir meno del presidio scolastico non potrà avere che dei riflessi ancora più negativi per le comunità locali».

Prosegue intanto il percorso per assicurare copertura docenti per l'avvio della didattica previsto per il prossimo 13 settembre. Sono sedici i docenti assunti a tempo indeterminato a partire dall'anno scolastico 2023-2024. Ieri le operazioni di scelta della sede presso l'Ufficio scolastico provinciale a piazzale Gramazio. Nuove assunzioni a tempo indeterminato per la scuola sannita che riguarderanno anche il personale Ata. Con decreto del provveditore Sebastiano Pesce, da poche settimane subentrato a Mirella Scala, sono stati assunti tre assistenti tecnici, quattro assistenti amministrativi e trentuno collaboratori scolastici.
Una corsa contro il tempo per il reperimento di adeguata copertura di organico che vedrà nei prossimi giorni altre tipologie di operazioni come l'assunzione a tempo determinato dei docenti precari. Operazione complessa soprattutto per il numero di domande.
 

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