Il Rummo di Benevento blinda i medici, ora arrivano gli incarichi

L'assegnazione professionale serve ad evitare la fuga dei camici bianchi

Ospedale Rummo
Ospedale Rummo
di Luella De Ciampis
Venerdì 25 Agosto 2023, 11:41
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Il Rummo aggiunge un ulteriore tassello per arrestare la fuga del personale medico e adotta il provvedimento necessario a riconescere il conferimento degli incarichi dirigenziali al personale medico, dopo 22 anni di blocco totale. In pratica, tranne qualche incarico distribuito a macchia di leopardo nel corso degli anni, gli unici, importanti conferimenti di incarichi furono effettuati da Loretta Mussi che arrivò all'ospedale cittadino l'8 gennaio del 2001 e riuscì a stravolgerlo in poco tempo, conferendogli una dignità che, in passato, non aveva mai avuto. Con la fine del mandato della Mussi, si arrestò anche l'attribuzione degli incarichi ai professionisti, ripresa adesso per mano di un'altra manager donna.

L'attuale assegnazione degli incarichi professionali per il ruolo sanitario, destinato a circa 150 medici, riguarda i dipartimenti di: Emergenza e accettazione, Lungodegenza, Cardio toraco vascolare, Scienze chirurgiche, Neuroscienze, Materno infantile e Farmacia, cui si aggiungono l'unità complessa di Epidemiologia e valutazione dell'assistenza, le direzioni mediche di presidio del Rummo e del Sant'Alfonso Maria dei Liguori di Sant'Agata de' Goti. In realtà, anche se a un primo esame il provvedimento sembrerebbe essere di secondaria importanza per l'utenza, ha invece un ruolo determinante perché influenza l'attività e il rendimento dei medici, oltre che la loro scelta di non abbandonare la nave. «Come sindacato sottolinea Guido Quici, presidente nazionale Cimo-Fesmed e primario dell'unità complessa di Epidemiologia abbiamo sempre sostenuto che il vero rilancio di una struttura ospedaliera dovesse partire dalla valorizzazione delle risorse umane. Per questo, affidare un incarico professionale, anche di alta specialità ai medici dell'ospedale, significa incentivarli professionalmente e offrire a ognuno di loro la possibilità di uno sviluppo di carriera. L'avvio delle procedure di selezione degli incarichi si sta concretizzando dopo anni di pressanti richieste inoltrate dalla nostra federazione, sempre negate dalle precedenti amministrazioni e finalmente recepite dall'attuale management. Si tratta di un tassello importante che può avere la duplice funzione di attrarre i medici e incentivarli a venire a lavorare al Rummo, e di arrestare quella fuga dagli ospedali diventata ormai inarrestabile in gran parte d'talia».

È dunque chiaro che, se il personale medico non ha prospettive di fare carriera tende a lasciare la struttura in cui presta servizio alla prima occasione e a scegliere aziende sanitarie più attrattive, sia dal punto di vista remunerativo che sotto il profilo della carriera. Lo stesso discorso è valido per i giovani professionisti che dalla struttura in cui lavorano si aspettano sia la possibilità di fare carriera che quella di fare esperienza per imparare sul campo e crescere anche da un punto professionale. Assodate le priorità dei medici, lo scopo finale della direzione strategica del Rummo è quello di recuperare in tutti i modi possibile le risorse umane necessarie a mantenere e rilanciare le attività in ambito ospedaliero.

A questo punto, vale la pena ricordare che il sistema degli incarichi dirigenziali, che si basa sui principi di autonomia, responsabilità e valorizzazione del merito della prestazione professionale, è funzionale a un'efficace e proficua organizzazione aziendale e al raggiungimento degli obiettivi di salute previsti dalla programmazione sanitaria e sociosanitaria regionale e nazionale. Nella stessa ottica di rilancio aziendale, è stata confermata per tutto il mese di agosto la retribuzione di 100 euro lordi all'ora per la copertura di 20 turni notturni, per 240 ore complessive, rimasti scoperti in Pronto soccorso. Le criticità permangono, nonostante 26 turni siano stati coperti dal personale del reparto, 5 in convenzione e 12 dal personale di branche equipollenti in grado di garantire interventi salvavita specifici di alcuni reparti. Si è reso necessario ricorrere a questa soluzione a causa della grave, persistente carenza di personale in organico nell'unità complessa di Medicina d'urgenza e Pronto soccorso che, oltre a essere gestita soltanto con i dirigenti delle unità operative equipollenti, è stata ulteriormente aggravata da molteplici e improvvisi esoneri da turnazioni notturne richiesti da dirigenti medici in servizio nei reparti dell'emergenza-urgenza.
 

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