Benevento: ponte Morandi a rischio, chiuso per diciotto mesi

Il ponte Morandi di Benevento
Il ponte Morandi di Benevento
Giovedì 29 Giugno 2023, 10:28
4 Minuti di Lettura

Diciotto mesi di chiusura, sia pur a singhiozzo. La città dovrà fare a meno per un anno e mezzo del suo ponte Morandi, il viadotto sul torrente San Nicola che mette in collegamento l'area orientale (Capodimonte in primis) con il centro urbano. E la rinuncia è più che vicina: già da martedì 4 luglio, la struttura sarà off limits per tutti i veicoli. Sarà consentito unicamente il transito dei pedoni. Un duro colpo annunciato dopo le anticipazioni delle scorse settimane e la comunicazione ufficiale fornita otto giorni fa da Palazzo Mosti. Ma non ci si attendeva uno stop così lungo. A chiarire i termini della questione è stata ieri mattina Elvira Mercurio, responsabile unica del procedimento, ricevuta in audizione dalla commissione Lavori pubblici. La funzionaria dell'ufficio tecnico comunale ha illustrato la portata dell'intervento prossimo alla partenza, che di fatto rappresenterà la fase 2 del cantiere già avviato nei mesi scorsi. Il tutto nell'ambito del programma di adeguamento alle più recenti e restrittive norme tecniche che hanno intensificato le verifiche sulle infrastrutture destinate alla fruizione collettiva.

In parallelo, nel 2018, il Comune commissionò un apposito accertamento sulle condizioni statiche del ponte che reca nel nome la comune paternità progettuale con quello genovese drammaticamente passato alla storia. Il team di consulenti formato dagli esperti Edoardo Cosenza, Pietro Moretti e Maria Rosaria Pecce depositò nel 2019 una relazione nella quale si attestava «un certo deterioramento in alcuni punti della struttura dovuto all'azione degli agenti atmosferici, e in particolare delle acque di piattaforma, non sempre ben regimentate». Aspetti sui quali occorrerà adesso intervenire senza indugi, così da utilizzare la finestra delle chiusure scolastiche e delle ferie estive per l'esecuzione dei lavori sui cassoni centrali del manufatto, incompatibili con il transito veicolare. L'intento di minimizzare i disagi scandirà il cronoprogramma del cantiere anticipato ieri dalla responsabile comunale. Da martedì, come detto, scatterà la chiusura totale del ponte San Nicola, che si protrarrà fino al 30 settembre. Con la ripresa a pieno regime delle attività scolastiche si procederà a una parziale riapertura: dal 1 ottobre al 30 maggio 2024, il viadotto sarà percorribile a senso unico alternato con installazione di impianti semaforici temporizzati.

Dal 1 giugno del prossimo anno, infine, nuovo stop generalizzato fino al 30 settembre. Tempi dilatati che creeranno alla popolazione difficoltà prevedibili quanto inevitabili. Ma se la necessità di intervenire, perizie alla mano, è indiscutibile, qualcosa si può ancora provare a fare per limitare i disagi.

Video

«In commissione ci è stato riferito dalla funzionaria comunale responsabile - rivela il leader dell'opposizione Luigi Diego Perifano - che l'aggiudicazione dell'opera non ha previsto criteri premiali basati sulla celerità dei lavori in quanto è stato adottato il criterio del massimo ribasso in luogo dell'offerta economicamente vantaggiosa. Un'opzione che sarebbe stata invece opportuna in quanto avrebbe consentito una riduzione dei tempi quantomai necessaria date le condizioni di caoticità dei collegamenti da e per Capodimonte, facilmente prevedibili. Fatta salva la necessità di intervenire con il massimo zelo per la sicurezza, bisogna almeno provare adesso a individuare una soluzione tampone. Ho proposto di interloquire rapidamente con la Regione, ente erogatore del finanziamento, per verificare la possibilità di recuperare almeno in parte le ingenti economie di gara determinate dal ribasso e riconvertirle in premialità alla ditta esecutrice a fronte di un sensibile abbattimento dei tempi».

Apertura in tal senso dalla maggioranza che ricorda comunque la ineluttabilità dell'opera: «Sicuramente l'amministrazione comunale e la struttura faranno tutto quanto possibile per limitare i tempi di esecuzione - assicura il presidente della commissione Luigi Scarinzi - Siamo perfettamente consapevoli dei disagi che si determineranno durante la chiusura, e infatti si è stilato un cronoprogramma sfalsato in considerazione delle esigenze della popolazione scolastica e delle famiglie, lasciando aperto il transito ai pedoni. Ma è bene dire con chiarezza alla cittadinanza che i lavori non sono certamente una opzione facoltativa per l'amministrazione, bensì una necessità certificata da esperti per garantire la sicurezza di tutti». 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA