Qualità dell'aria nel Sannio, provincia «penalizzata» dal capoluogo

Una centralina per il rilevamento della qualità dell'aria
Una centralina per il rilevamento della qualità dell'aria
di Domenico Zampelli
Domenica 17 Settembre 2023, 11:47
4 Minuti di Lettura

Nel Sannio, a dispetto di tanto verde e di un parco naturale, l'aria non è buona. Colpa delle polveri sottili, anzi in particolare di quelle più sottili, che raggiungono una delle peggiori incidenze dell'Italia meridionale. Lo rivela un report curato da «Openpolis» e «European data journalism network». Certo, altrove va ancor peggio, (Pianura Padana come pure nelle province di Milano, Cremona e Monza) ma la cosa consola poco se si considera che si parla pur sempre delle maledette particelle Pm 2,5 quelle con il diametro più ridotto (2,5 micrometri), che riescono ad arrivare fino agli alveoli polmonari diffondendosi poi nel sangue. Combattere efficacemente queste emissioni vuol dire allontanare una serie di gravi patologie come tumori ai polmoni, ischemie e gli attacchi cardiaci, ma anche disturbi respiratori cronici come l'asma. 

Nel 2022 la provincia di Benevento, secondo il rapporto, ha raggiunto una media di 10,4 microgrammi di polveri Pm 2,5 per metro cubo di aria. Un dato sicuramente appesantito dai responsi provenienti dal capoluogo, dove sono stati registrati 17 microgrammi per metro cubo. Ampiamente entro i limiti tenendo presenti il limite di 20 microgrammi stabilito dall'Ue, ma pericolosamente oltre soglia se vengono prese in considerazione le raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della Sanità di non superare la soglia dei 5 microgrammi.

Limite che in verità nessuna provincia raggiunge in Italia, ma che è sicuramente più alla portata ad Aosta (6,2 microgrammi) oppure a Trento, Sondrio, Belluno, Udine, L'Aquila e Nuoro.

Peraltro, se il dato sannita è curiosamente uguale a quello della provincia di Roma e addirittura più alto rispetto a Firenze vuol dire che esistono margini di miglioramento. Nel resto della Campania va molto peggio a Napoli (12,7 microgrammi per metro cubo) e un po' peggio a Caserta (10,9 microgrammi). Qualità dell'aria migliore, invece, in Irpinia (9,6 microgrammi) e in provincia di Salerno (9,2). Anche le altre province confinanti mostrano dati più bassi: Campobasso è a quota 9,02 e Foggia a 9 microgrammi. Stesso discorso scendendo più giù: nessuna provincia ha dati superiori a quello sannita. L'asticella va corretta principalmente in città, prima che l'incremento del traffico legato alla ripresa delle scuole (sembra che uno dei fattori maggiormente scatenanti il Pm 2,5 sia rappresentato dai freni delle vetture) e l'accensione dei riscaldamenti peggiori la situazione. Ma quali sono i numeri del 2023 nel capoluogo sannita? Li fornisce l'Arpac.

Video

Dal primo gennaio ad oggi la media di microgrammi Pm 2,5 per ogni metro cubo d'aria è stata di 20 nella zona del campo sportivo, 15 nella zona industriale e 13 in via Mustilli, sostanzialmente in linea con il dato dello scorso anno. Con la ripresa della scuola, peraltro, i numeri cominciano a salire: la scorsa settimana sono stati registrati 26 microgrammi dalla centralina che copre la zona del campo sportivo, 20 microgrammi nella zona industriale e 15 in via Mustilli. Un primo campanello di allarme del quale bisognerà tenere conto. E a proposito di polveri (un po' meno) sottili, quest'anno al campo sportivo il valore giornaliero delle particelle Pm10 ha superato per 15 volte il valore giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo (che non può essere superato più di 35 volte nell'arco dell'anno). Sforamenti minori sia a via Mustilli (11 volte) che nella zona industriale (3 volte). Allargando il discorso alla qualità generale dell'aria che si respira in città (che comprende l'analisi anche su biossido di azoto, monossido di carbonio, ozono, benzene e biossido di zolfo), l'indice sviluppato dall'Arpac rivela che la qualità è discreta in via Mustilli e al campo sportivo, mediocre invece nella zona industriale. 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA