«Sannio Acque» prova nuovamente il decollo. Dopo il primo infelice tentativo, la costituenda società provinciale per la gestione del ciclo idrico integrato torna sul tavolo dei Consigli comunali. Il coordinatore di Distretto Pompilio Forgione ha avviato la trasmissione del nuovo deliberato ai 78 sindaci per l'approvazione dello Statuto e l'adesione alla newco il cui pacchetto azionario sarà detenuto per il 55 per cento dagli stessi Comuni. Un replay reso necessario dal pronunciamento negativo della sezione regionale della Corte dei Conti in merito al primo schema di delibera, bocciato dalla magistratura contabile essenzialmente per la mancanza di un adeguato piano economico-finanziario a supporto.
Rilievi che l'Ente idrico campano prova a disinnescare con il nuovo testo posto all'attenzione dei municipi sanniti. In alcuni casi, i circa 40 che avevano già deliberato l'adesione, si tratterà di approvare un testo che Forgione definisce «integrato». La novità sostanziale è la relazione allegata alla delibera a firma del direttore dell'Eic Vincenzo Belgiorno «illustrativa - recita il testo - degli elementi caratteristici e degli indicatori di sintesi del Piano economico-finanziario della società «Sannio Acque srl», con particolare riguardo a oggetto e compagine sociale, ragioni della scelta della forma di gestione rispetto alle gestioni precedenti; efficienza gestionale, sostenibilità economico-finanziaria della gestione della Sannio Acque e redditività dell'investimento, situazione patrimoniale prospettica della Società, focus dati sul personale». Per gli altri, invece, la proposta di delibera risulterà di fatto emendata con i medesimi elementi, ma senza richiami al passato.
Modifiche tecniche, assicura Forgione, che non impattano sull'architettura complessiva dell'operazione finalizzata a creare il primo soggetto gestionale d'Ambito per la provincia beneventana.
E Forgione accompagna l'invio della delibera integrativa evocando ancora una volta l'esigenza di celerità nell'approvazione: «Nel trasmettere la documentazione - raccomanda il coordinatore ai sindaci - si segnala alla tua attenzione la necessità di procedere con estrema sollecitudine all'adozione della delibera consiliare». Richiamata anche la celeberrima diffida del 4 gennaio del presidente della Regione in veste di commissario (in prorogatio) Vincenzo De Luca, che fece temere persino il commissariamento di quanti non avrebbero ottemperato. «Moral suasion» che adesso dovrà superare il nuovo banco di prova delle fasce tricolori, mostratesi tiepide prima ancora dei rilievi della Corte contabile. Ed è probabilmente per vincere ritrosie considerate infondate che nel testo del nuovo deliberato spunta una dicitura estranea al precedente, laddove si definisce espressamente «necessario e obbligatorio aderire alla costituenda società "Sannio Acque", in conformità alle espresse previsioni legislative».