Sos centro storico: «Sta morendo tutto, negozi in ginocchio»

Cresce il numero di attività che decidono di chiudere

Sos centro storico
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di Antonio Martone
Domenica 3 Marzo 2024, 11:34
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«Il commercio in questa zona è morto». Lapidaria quanto eloquente l'analisi del commerciante Orazio Pellegrino, titolare di un'attività in via Gaetano Rummo, nel fotografare il dramma che stanno attraversando i negozi di vicinato. Con il trascorrere delle settimane, aumenta in maniera vertiginosa il numero di saracinesche che si abbassano definitivamente. La mappa della crisi in città è abbastanza nutrita e a via Rummo si aggiungono le vie Porta Rufina, Torre della Catena, Traiano, Mazzella, Annunziata e altre ancora. Una questione che procede di pari passo con la desertificazione di strade e rioni, nel capoluogo come in altre realtà.

«Come Comitato stiamo decidendo di mettere in campo manifestazioni di protesta a breve scadenza - riprende Pellegrino, appunto tra i portavoce del movimento spontaneo dei commercianti -, anche se non abbiamo nessun contatto. Il dato di fatto è che abbiamo bisogno di qualche miglioramento, altrimenti il nostro futuro è a rischio. La riapertura del megaparcheggio di Porta Rufina non è fondamentale anche se potrebbe aiutare molto.

Il vero scempio è quello del Malies. Sappiamo della volontà da parte dell'amministrazione comunale di aggiustare dopo anni di abbandono la parte superiore della struttura, ma ad oggi, dopo lo smontaggio della copertura, nulla è stato più fatto. Anzi, ora tutto giace nell'abbandono e lo spettacolo che ne viene fuori è sotto gli occhi di tutti. Si aspetta che riprendano i lavori ma intanto la struttura è pericolosamente esposta alla mercé di chiunque. Il cantiere ad oggi non è stato messo in sicurezza, anzi è pericolosissimo per l'integrità delle persone».

Secondo le rilevazioni effettuate da Ascom Benevento, nell'ultimo anno le attività cessate nel comprensorio attiguo al vecchio mercato dismesso sono state ben 24. Un numero elevato se si pensa che in diverse strade sono più i locali chiusi che quelli ancora attivi. Un paradosso. Per esempio in via Porta Rufina c'è una zona dove tutte le saracinesche sono abbassate definitivamente. «Credo che la situazione di via Porta Rufina e via Gaetano Rummo - sottolinea Enrico Leone, titolare di un'attività di fronte al Malies - rifletta un po' quello che sta avvenendo ormai in tutta la città.

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Questa zona in particolare colpisce perché in un passato ormai remoto era il cuore pulsante del commercio. In particolare per settori specifici, collegati al mercato generale presente. Adesso i problemi del commercio sono acuiti in zona dalla mancata riutilizzazione dello spazio di piazza Commestibili e dallo spopolamento della zona limitrofa da parte dei residenti. Il megaparcheggio non c'è mai stato, potrebbe aiutare sicuramente, ma il nodo centrale è la destinazione del Malies e della struttura delle ex Orsoline, di fatto abbandonata. Ma bisogna fare presto, ormai sta morendo tutto, tante attività sono ai limiti della resistenza».
Emblematiche anche le parole di Eugenio Russo: «In via Annunziata, dove ho un'attività da quasi 30 anni, si contano sulle dita delle mani le persone che passano nell'arco di una giornata. La desertificazione, che al Sud è sempre più forte, sta distruggendo il commercio».

Il presidente di Confesercenti, Gianluca Alviggi, sostiene da anni che il commercio tradizionale sta pagando a caro prezzo la concorrenza dell'online: «Da tempo sto lanciando segnali d'allarme sulla fine del commercio tradizionale, dei negozi di vicinato che non riescono più a tenere botta, e quello che sta accadendo in diversi quartieri, con chiusure quasi in massa, è la conferma di quanto già detto. Quindi non mi sorprende. Tra l'altro è una situazione che, forse in maniera minore, si sta avvertendo in tutte le altre città della nostra penisola».

Nel frattempo il presidente di Ascom Benevento, Nicola Romano, particolarmente preoccupato per la lenta morte dei negozi, lancia una proposta interessante: «Premesso che le iniziative singole non bastano e non servono, l'amministrazione comunale per incentivare la riapertura di negozi, in particolare nelle zone al di fuori del corso Garibaldi, potrebbe pensare a una sorta di defiscalizzazione che preveda, ad esempio, l'abbuono di tutte le tasse comunali per un periodo di cinque anni. Sarebbe un modo inedito per cercare un rilancio, in quanto diversamente non vedo un futuro facile...».
 

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