Villa dei Papi chiusa, delusione e sconcerto: «Nessuno ci ha avvisato»

Lombardi: "Lavori in corso, si scusiamo"

Villa dei Papi chiusa, delusione e sconcerto: «Nessuno ci ha avvisato»
di Antonio Martone
Martedì 18 Luglio 2023, 09:26
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Ore 8.10, Nicola Errico, pensionato residente a Pacevecchia si reca all'ingresso di Villa dei Papi, felice di poter ritornare a sedersi in una panchina del giardino per godersi la frescura che regalano quegli alberi secolari, mentre sfoglia il quotidiano, considerato che proprio lunedì scorso era stata annunciata ufficialmente la riapertura. Una impazienza, la sua, che ben presto è diventata sconcerto. «Ho atteso invano ha detto - fino alle 8.45 circa, considerato che non c'erano cartelli, pensando in un ritardo del custode. Poi, visto che non c'era anima viva, me ne sono andato. Sono deluso visto che dopo due mesi di chiusura non si riesce a risolvere un banale problema».

Ancora più arrabbiata Maria Chiusolo, casalinga, diventata mamma da sette mesi che, munita di carrozzina, si è presentata in via Perlingieri intorno alle 9 per poi andare via: «Non hanno avuto nemmeno il buonsenso di avvisarci del contrordine - sottolinea -, dopo gli annunci rassicuranti della scorsa settimana. È davvero una mancanza di correttezza nei confronti di noi cittadini». Due storie che riassumono lo stato d'animo per il nuovo epilogo negativo legato a Villa dei Papi, con i giardini che a dispetto del comunicato stampa emesso lunedì 10 luglio dalla Provincia, è ancora off limits.

Siamo arrivati, ormai, a due mesi (la disposizione di chiusura per motivi di sicurezza per la presenza accertata di cinghiali risale a venerdì 19 maggio scorso), che coincidono proprio con il periodo potenziale di maggiore afflusso per sfuggire al caldo implacabile di queste settimane.

Rabbia, incredulità e delusione per quella che corre il rischio di diventare una telenovela. Come è noto proprio nelle scorse settimane a parte gli appelli e le proteste di diversi residenti, si erano riaccesi i riflettori sulla prolungata indisponibilità della struttura con l'apposizione per mano di ignoti di uno striscione con l'eloquente scritta: «Chiuso per vergogna». Lo striscione dopo due giorni fu rimosso in concomitanza con l'annuncio dalla Rocca dei Rettori di un intervento rapido per la realizzazione di una nuova recinzione per la quale il settore patrimonio aveva predisposto un provvedimento con l'investimento di 23mila euro. In effetti il caso nasce dalle falle rilevate nel perimetro della recinzione che consentono agli ungulati di entrare e uscire dalla struttura. Un rilievo fatto dagli operatori dell'ufficio caccia della Regione Campania intervenuti all'epoca per tentare di risolvere la vicenda. Proprio nella parte posteriore della villa, infatti, è stata rilevata un'area fitta di vegetazione selvatica che era diventata la tana ideale per famiglie di ungulati. Non sono mancate delle catture, ma il posto ancora non è stato messo in sicurezza con l'azione di bonifica prescritta attraverso una nota ufficiale della Regione Campania.

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Dalla Rocca dei Rettori il presidente Nino Lombardi parla di un ritardo che non preoccupa più di tanto, legato, stando ad indiscrezioni a problemi burocratici e logistici, e si suppone che lo slittamento sarà di breve durata, evitando di parlare di casi.

«Abbiamo provveduto secondo normativa e come annunciato all'affidamento dei lavori - ha detto - che prevedono uno scavo e l'apposizione di una recinzione totalmente nuova per un perimetro di 750 metri. I lavori non sono ancora terminati, ma con i tecnici stiamo valutando la possibilità di aprire anche in concomitanza con lo svolgimento dei lavori transennando le zone a rischio. Del resto voglio chiarire ancora una volta che a noi preme mettere in sicurezza la struttura e pertanto gli stessi frequentatori tra i quali numerose famiglie con bambini. Dispiace non aver mantenuto fede al cronoprogramma stilato l'altra settimana e per chi si era recato speranzoso all'ingresso sperando di poter usufruire dei giardini, ma, ripeto, contiamo in questi giorni di riaprire e soprattutto la priorità è quella di non far correre alcun rischio. Non a caso abbiamo scelto di intervenire su tutta l'area evitando di apporre delle toppe, proprio perché vogliamo creare una barriera che eviti qualsiasi incursione attuale o in futuro di cinghiali».
 

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