Caserta, ubriaco al pronto
soccorso prende
a pugni un infermiere

Caserta, ubriaco al pronto soccorso prende a pugni un infermiere
di Ornella Mincione
Mercoledì 13 Novembre 2019, 08:18 - Ultimo agg. 08:37
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Ha riportato una contusione al braccio e una al collo, l'infermiere del pronto Soccorso dell'ospedale di Caserta che è stato aggredito da un settantenne durante la notte tra lunedì e martedì. «Un personaggio strano che è venuto da Maddaloni, dove esiste un Pronto Soccorso, intorno alla mezzanotte dopo una lite domestica - spiega il primario del Pronto Soccorso, Diego Paternosto -. È venuto qui, già nervoso, e ha chiesto di essere accompagnato in bagno».

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Secondo alcune fonti, l'uomo è un ex dipendente dell'azienda ospedaliera, in particolare un Oss, un operatore socio sanitario. Sembrerebbe anche che il signore in questione fosse in stato alterato, probabilmente ubriaco. «È accaduto tutto molto velocemente perché l'uomo ha chiesto di andare in bagno e di essere accompagnato, ma l'infermiere vedendolo in buone condizioni di autonomia gli ha semplicemente indicato dove si trovano i servizi igienici. Da qui, la rabbia di questa persona che ha colpito l'infermiere con due pugni. Poi, è scappato via». Sembra si tratti quasi di emulazione in riferimento all'episodio accaduto pochi giorni fa che vedeva protagonista Paolo Sforza, conosciuto per i suoi video in cui si ritraeva mentre si tuffava nelle vasche del parco della Reggia.

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Nell'episodio al Pronto Soccorso, Sforza si è accanito contro il personale e contro l'ambulatorio del Codice verde, perché richiedeva un'ambulanza per la madre che non stava bene. Poi, per fortuna, l'emergenza è rientrata perché la signora non ha avuto più il malore e lui, dopo essersi arrabbiato, è scappato via prima che arrivassero i carabinieri. Anche questa volta, il settantenne è scappato via prima dell'arrivo degli agenti di Polizia. Questi hanno preso i dati della persona e dell'infermiere ferito, il quale è rimasto a lavorare fino alla fine del turno notturno. «È sembrato a tutti un caso di emulazione quello accaduto la notte scorsa - dice ancora il primario del Pronto Soccorso, Paternosto -. Il problema è che queste persone restano impunite». Il problema è anche la sicurezza del presidio ospedaliero, sebbene stando a quanto riferisce la direzione, la vigilanza interna è stata già potenziata e non è irrisoria la spesa destinata proprio alla sicurezza del nosocomio.

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In realtà, sulla sicurezza dei medici e del personale sanitario nei presidi ospedalieri se ne parla a livello nazionale con una proposta di legge che pone sullo stesso piano l'aggressione al medico o all'operatore sanitario durante il servizio con quella che viene esercitata nei confronti di agenti delle forze dell'ordine. Alla luce di questo, dovrebbe anche essere attribuita una stessa pena. Intanto, però, gli episodi di violenza non terminano. «Episodi come quello di Sforza o di questo del settantenne, non capitavano in quest'ospedale da almeno due, tre anni - commenta il primario Paternosto -. È strano come a pochi giorni di distanza si sia ripetuta una circostanza di questo tipo». A quanto sembra, l'uomo in questione ha chiesto anche scusa del proprio comportamento, prima di andare via. Come stanno le cose, nulla gli capiterà o, quantomeno, nessuna pena gli verrà inferta. «Non vorrei che fosse un fenomeno che si sta dilagando. E che l'emulazione fosse il motivo principale di tale diffusione», conclude ancora il responsabile.
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