Bambina ferita da proiettile a una mano: identificati i complici di Capasso

Bambina ferita da proiettile a una mano: identificati i complici di Capasso
Bambina ferita da proiettile a una mano: identificati i complici di Capasso
di Mary Liguori
Mercoledì 10 Agosto 2016, 00:14 - Ultimo agg. 08:15
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Vitulazio. Non si fermano gli interrogatori a Vitulazio e Bellona dopo il drammatico ferimento della bimba di tre anni colpita alla mano da una pallottola mentre era in auto con i suoi genitori.
Questa mattina, Biagio Capasso (nella foto), bloccato dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio, comparirà dinanzi al gip per l’udienza di convalida del fermo. Il decreto spiccato dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere si avvale di una serie di testimonianze raccolte nella stessa giornata del raid. Il fermo di Capasso, piccoli precedenti per droga, proprio come il padre della bimba, un ventenne rientrato in Italia dopo un lungo periodo in Germania, è solo il primo atto di un’inchiesta che sta cercando di stabilire il vero movente del raid che, solo per caso, non è sfociato in tragedia. I genitori della bimba parlano di una lite nata per uno sguardo di troppo dopo una serata trascorsa al bar Manhattan di Vitulazio. I carabinieri di Santa Maria Capua Vetere hanno però reperato ben nove colpi esplosi lungo il tragitto dalla caffetteria teatro del diverbio e il cimitero, punto in cui uno dei proiettili ha centrato alla mano sinistra la bimba che dormiva sul sedile anteriore della Mercedes del padre, sistemata dentro un seggiolino che, per fortuna, era posizionato di traverso, casualità che ha di fatto salvato la vita alla bimba.
Il quadro indiziario che da due giorni tiene in cella Capasso, trentadue anni, barista, è lo stesso che nelle prossime ore potrebbe portare al fermo di altre due persone che, secondo quanto emerso nel corso delle indagini, si trovavano con lui sia nel bar Manhattan al momento della lite con i genitori della bimba, sia nella Panda rossa dalla quale sarebbero partiti i colpi. Tutti gli indizi confluiscono su una donna, B.G, e su un ragazzo, R.L., entrambi di Bellona. Gli investigatori lavorano nel massimo riserbo, intenzionati a chiarire il contesto entro il quale è maturata la spedizione punitiva che avrebbe potuto mietere una vittima innocente.
«Al momento le attività proseguono senza sosta, quanto avvenuto l’altra notte a Vitulazio è un episodio gravissimo», ha infatti dichiarato il capitano Franco Macera, comandante della compagnia dei carabinieri di Santa Maria Capua Vetere.
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