Caserta, il Covid non dà scampo:
nove morti e altri 1.145 i contagiati

Caserta, il Covid non dà scampo: nove morti e altri 1.145 i contagiati
di Ornella Mincione
Giovedì 5 Novembre 2020, 09:11 - Ultimo agg. 22 Marzo, 09:42
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Con il dato 1.101 positivi si sperava si fosse toccato il picco dei contagi da Covid. Invece ieri il report ufficiale dell'Asl di Caserta ha mandato in frantumi questa illusione. Sono stati 1.145 i contagiati accertati e registrati sulla piattaforma Saniarp. Questo nuovo dato è emerso dalla processazione di quasi 4.000 tamponi nelle 24 ore precedenti la pubblicazione del report giornaliero dell'azienda sanitaria casertana. Mera consolazione potrebbe essere che la maggior parte dei tamponi processati abbiano dato esito negativo. È sconfortante però appurare che ogni giorno si registri sempre un numero alto di contagiati, anche se asintomatici. Ed è ancora più sconfortante che aumenti il numero dei decessi. Sono 9 quelli riportati dal resoconto dell'Asl casertana: ora in totale sono 117 le persone decedute risultate positive al Covid. C'è un altro numero significativo, stavolta rassicurante, che riguarda le persone guarite dall'infezione. Secondo il report pubblicato ieri, sono state 204 le guarigioni accertate. In pratica, in tre giorni si è raggiunto il migliaio di persone guarite. Un'inezia tuttavia se si considera che soltanto ieri erano 1.145 i nuovi positivi, a fronte di un totale di 9.534 positivi attualmente in cura. Il numero delle guarigioni, però, non deve mai essere sottovalutato perché nell'ambito dell'emergenza costituisce la speranza che l'infezione possa essere gestita e superata, almeno dalle persone colpite che hanno un sistema immunitario più forte.

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E mentre da parte di tutte le istituzioni, sanitarie e non, arriva alla popolazione il messaggio di restare in casa il maggior tempo possibile, di uscire soltanto se necessario e di rispettare con massima serietà tutte le regole per tutelare la propria salute, negli ospedali e sul territorio gli operatori sanitari continuano il loro lavoro per l'assistenza sanitaria ai pazienti, che siano positivi al Covid o che siano affetti da altre patologie. È chiaro che le attuali condizioni in cui si svolge il loro lavoro sono eccezionali rispetto a quelle di prima dell'emergenza.

Così come sono cambiate anche diverse modalità di assistenza per i pazienti non positivi, ma con altre necessità assistenziali.

A parlare delle nuove necessità sorte per operatori e per utenti sono stati alcuni rappresentanti sindacali, in particolare di Cisl, Cgil, Fial e Nursing Up, che hanno inviato una nota non solo alla direzione dell'Asl casertana ma anche all'Unità di crisi regionale e ai sindaci della provincia. «Non riusciamo a comprendere il perché questa azienda Asl di Caserta emani dei provvedimenti atipici, riducendo l'assistenza ambulatoriale sui territori, accorpando reparti nelle strutture ospedaliere, tagliando posti letto a una popolazione già di per sé con un indice di occupazione malati-posti letto minimo in confronto al numero esistente, pur sapendo che non si muore di solo di Covid-19. Nello stesso tempo, invece di assumere personale ex novo come promesso nei Dpcm nazionali e regionali per l'emergenza pandemica, trasferisce il proprio personale presso altre strutture territoriali», scrivono i rappresentanti sindacali. «Ancora una volta viene intrapresa una iniziativa di portata impressionante senza alcun confronto con le organizzazioni di categoria che rappresentano lavoratrici e lavoratori di un settore già in grande sofferenza. La scelta effettuata dall'Azienda rischia in breve tempo di passare da rimedio a fonte di ulteriore criticità irreversibile. Infatti, ospedali classificati operano con personale ridotto, in queste settimane maggiormente contratto per l'elevato numero di professionisti e operatori risultati positivi al Covid-19».

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«Inoltre, non vi è alcuna certezza circa gli standard di sicurezza, dato che quasi nessuna Azienda ha inteso attivare e sottoscrivere il protocollo d'intesa ad hoc - si legge ancora nella nota -. Infine, non risulta alle organizzazioni sindacali che il personale, tranne rarissime eccezioni, sia adeguatamente formato a fronteggiare l'emergenza». Le sigle, quindi, chiedono di intraprendere con urgenza «qualsiasi provvedimento a tutela dei cittadini e dei lavoratori. Con altrettanta fermezza rappresentiamo che queste organizzazioni sindacali attiveranno tutti gli strumenti di mobilitazione necessari a tutela dei cittadini e dei lavoratori». Insomma, la battaglia che si prefigura non è solo quella già in atto contro il Coronavirus.
 

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