Appia, braccio di ferro tra sindaco di Maddaloni e Rfi: «Prima le vie accessorie»

Il Consorzio chiede che il Comune paghi gli espropri

Appia, braccio di ferro sindaco-Rfi: «Prima le vie accessorie»
Appia, braccio di ferro sindaco-Rfi: «Prima le vie accessorie»
di Giuseppe Miretto
Martedì 23 Gennaio 2024, 08:08 - Ultimo agg. 10:40
3 Minuti di Lettura

La nuova configurazione della statale Appia è pronta. Ma non aprirà al traffico senza nuovi accordi integrativi e nuove compensazioni ambientali che Rfi deve riconoscere al Comune per l'«alto impatto dei cantieri e le forti ricadute sulla viabilità (nella tratta da Maddaloni e Benevento)».

La posizione del Comune nella trattativa finale è perentoria: «È totale l'insoddisfazione per lo slittamento, il mancato avvio dei lavori e la mancata realizzazione delle opere di compensazione e ripristino della viabilità» accessoria ovvero la ripavimentazione della tratta, oltremodo malandata, da località Giardinetti fino allo svincolo per Cervino. 

La storia si ripete: scontato lo stop alla firma degli atti autorizzativi, alla sospensione delle ordinanza sindacali in vigore e all'acquisizione delle nuova struttura viaria, composta da un ponte di oltre 600 metri, al patrimonio comunale. Il sindaco, Andrea De Filippo, torna ad esprimere tutte la «insoddisfazione per la condotta tenuta, finora, da Rfi e, in particolare, dal Consorzio Cft esecutore delle opere, per lo slittamento dell'intervento di riqualificazione delle arteria stravolte dai cantieri». È già accaduto. Dopo il completamento del tunnel ferroviario (4040 tra Maddaloni e Valle di Maddaloni), l'ente locale ha sospeso tutti i cantieri finché non è stata riavviata la pavimentazione dell'ex Statale 265, dall'incrocio con via Ponte Carolino alla località Giardinetti (innesto con l'Appia), con rifacimento del manto stradale dissestato, delle cunette laterali, di parte dei sottoservizi. «Non chiediamo soldi ma il ripristino dello stato originario dei luoghi - conferma l'ingegnere Nicola Corbo, assessore ai Lavori pubblici - non è un'opzione ma una necessità su una strada stressata, oltre al traffico intenso tra le province di Caserta e Benevento, ma anche dai cantieri».

Senza accordi aggiuntivi saranno fermate, rallentate e congelate tutte le procedure amministrative e tutte le autorizzazioni e la nuova Appia non aprirà nel prossimo mese di febbraio come annunciato da Rfi.

Medesime richieste di riqualificazione sono state avanzate anche per la parallela via Carmignano dove Rfi realizzerà la nuova fogna. Più che una trattativa è in corso un braccio di ferro. L'accordo è possibile. Ma non sarà fattibile esaudire la richiesta dell'ente locale di ottenere il passaggio, a titolo gratuito al patrimonio comunale, delle bretelle a carreggiata larga, costruite per deviare il traffico ed evitare intasamenti lungo la tratta che da Maddaloni porta a Cervino e Santa Maria a Vico. Le nuove strade di ausilio ai cantieri, realizzate mediante l'occupazione temporanea di suoli privati, permetterebbero di rivoluzionare e ammodernare la viabilità laterale di accesso all'Appia, oggi ancora ferma alle immissioni a raso di vecchia stradine interpoderali. Rfi e il Consorzio Cft sono da sempre disponibili ad evitare lo smantellamento purché il Comune si faccia carico dei canoni di locazione per l'occupazione dei fondi agricoli e soprattutto dei costi del futuro e inevitabile esproprio. Due condizioni che non sono alla portata, in assenza di finanziamenti straordinari o di manovre finanziarie mirate, dell'ente locale. Altro progetto promesso, ma ancora al palo, è la riqualificazione di località Lazzaretto per un museo. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA